Con il pagellone degli attaccanti termina la disamina di CalcioNapoli1926.it sulla squadra azzurra nella stagione 2018-19. Indubbiamente il reparto offensivo è stato quello messo maggiormente sotto torchio e analisi nel passaggio da Maurizio Sarri a Carlo Ancelotti. Il modo di proporsi in avanti è cambiato favorendo maggiormente incursioni verticali e anche il ruolo di alcuni protagonisti è stato rivisto, come quello di Dries Mertens. Arek Milik è tornato in qualità di titolare quasi inamovibile e Lorenzo Insigne è stato promosso coi gradi di capitano dopo la partenza di Marek Hamsik. Sorpresa gradita l'aver potuto osservare Amin Younes finalmente sul verde del San Paolo e non solo.
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PAGELLONE – Gli attaccanti: Milik-Mertens la coppia migliore, Insigne tornerà. Younes la scoperta
Il PAGELLONE degli attaccanti del Napoli nella stagione 2018-19
DRIES MERTENS 7
La stagione non è cominciata da protagonista, al punto che la coppia Insigne-Milik sembrava essere destinata a formare il duo offensivo "ufficiale" per tutto il corso della stagione. Carlo Ancelotti ha atteso Napoli-Fiorentina della quarta giornata di campionato per schierare il belga dal 1'. Come al solito, tuttavia, quasi fosse un destino, Mertens è tornato a suon di reti e prestazioni a meritare la ribalta, chiudendo la stagione con 35 presenze e 16 reti in Serie A. Le sue migliori performance le ha inscenate quando ha condiviso il terreno di gioco con Milik, mentre l'attacco "leggero" con Insigne in fase di finalizzazione non ha sempre sorpreso gli avversari e spesso ha reso complicata la conclusione delle azioni da gol. Nei momenti più critici della stagione, in particolar modo nel periodo di flessione di Insigne, Mertens è stato l'indiscutibile trascinatore fisico e morale della squadra. Non è un caso che ormai anche in famiglia lo chiamino "Ciro". Il migliore dell'attacco.
AREK MILIK 6.5
Doveva essere la stagione della sua affermazione dopo gli infortuni e i proclami di Ancelotti, che gli ha dato massima fiducia definendolo quale centravanti del presente e del futuro del Napoli. Con 35 presenze e 17 reti il gigante polacco non ha sicuramente deluso le aspettative: la sua importanza al centro dell'attacco è stata avvertita non soltanto quando ha portato punti in cascina, ma anche quando non è stato schierato. Tuttavia può ancora migliorare, poiché spesso fatica nel ricercare la palla e nella conclusione. Le serate "maledette" non riesce ancora a stravolgerle a suo favore e agli azzurri serve un ariete che inquadri con maggiore continuità lo specchio della porta. Talento ed età sono dalla sua!
AMIN YOUNES 6.5
Si è atteso tanto per definirlo quale piacevole sorpresa, per evitare una brutta delusione e invece la partita di Frosinone ci ha resi liberi di definirlo tale. Amin Younes ha saputo pazientare e accettare le calamità fisiche per poi farsi spazio quando chiamato in causa. Ancelotti l'ha centellinato per non forzare la mano e gli equilibri di squadra, ma Younes ha meritato tutte le dodici presenze collezionati in Serie A e quelle nel doppio confronto con l'Arsenal. Il guizzo e gli inserimenti sono rapidi, nell'uno contro uno difficilmente si lascia travolgere dall'avversario nonostante la statura. A tratti ricorda Insigne, ma la certezza è che possa crearsi una propria unicità, non appena guadagnerà maggiore spazio.
LORENZO INSIGNE 6
La stagione per l'attaccante napoletano era cominciata nel migliore dei modi: sei gol nelle prime otto gare (per dare qualche cifra, ndr). Ancelotti ha fatto della napoletanità di Insigne un punto da sfruttare come riferimento nell'anno del cambiamento. Tutto faceva presagire la stagione della conferma assoluta del giocatore come tra i migliori della sua generazione e del panorama nazionale/europeo. Indubbiamente è così, tuttavia nella seconda parte di stagione è mancata la serenità. La fascia al braccio dopo l'addio di Hamsik ha riportato in auge il vecchio adagio secondo cui nessuno riesca a essere profeta in patria. Il pubblico napoletano da sempre esigente soprattutto con figli della propria terra ha sviluppato una pressione che non ha giovato mentalmente al calciatore, vedendo scoppiare la tensione in occasione del confronto casalingo contro l'Arsenal. Un insieme di fattori, compresa la delusione per l'esclusione dalle coppe, che hanno minato il cammino positivo di Insigne in stagione, dopo una prima metà straordinaria. Quando poi la coppia Mertens-Milik ha trovato un proprio dialogo, non è stato facile riconquistare la tranquillità. Talento e capacità sono indiscutibili nel caso di Insigne, bisognerà solo tornare a metterlo nella miglior condizione possibile per esprimerli.
di Sabrina Uccello
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