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“Ogni paese ha le sue contese” recita un proverbio. Una squadra è una piccola famiglia nella

“Ogni paese ha le sue contese” recita un proverbio. Una squadra è una piccola famiglia nella

“Ogni paese ha le sue contese” recita un proverbio. Una squadra è una piccola famiglia nella quale ci si gioca il posto da titolare. Più la compagine è blasonata e più difficile risulta trovare spazio,...

Redazione

"Ogni paese ha le sue contese" recita un proverbio. Una squadra è una piccola famiglia nella quale ci si gioca il posto da titolare. Più la compagine è blasonata e più difficile risulta trovare spazio, soprattutto quando a competere sono campioni di un certo livello. Nel Napoli ci sono profili di grande spessore e per mister Sarri non è sempre facile scegliere chi schierare. Fino ad un anno fa il dilemma più grosso ad ogni match era il ballottaggio Insigne-Mertens, due brevilinei simili per caratteristiche ma con peculiarità differenti. Il napoletano è sempre pronto ad accentrarsi e far partire il suo destro a giro micidiale, mentre il belga è incontenibile nei confronti uno contro uno

Insigne, nella scorsa stagione, ha totalizzato un bottino di 13 gol stagionali tra Serie A ed Europa League, invece Mertens era arrivato a quota 11. Numeri insignificanti se paragonati a quelli di quest'anno (Insigne attualmente è a 17 reti, Mertens a 30). Un Napoli mostruoso e devastante in avanti, ma a cosa è dovuto questo exploit?

Se prima i due dovevano contendersi il posto da titolare ed il belga troppo spesso veniva schierato a partita in corso adesso ognuno ha trovato la propria dimensione. Mertens è diventato una vera e propria prima punta capace di capitalizzare tantissimo e questa sua trasformazione ha permesso ad Insigne di giocare senza pressioni arrivando, finalmente, ad esplodere dimostrando il proprio potenziale. Una coppia prolifica e che diverte allo steso tempo, un mix perfetto di tecnica, velocità, astuzia e bravura. Un plauso va fatto anche a Sarri che è stato capace di scovare in Mertens il giusto sostituto di Milik. Il polacco per tornare titolare dovrà sudare parecchio, gli autonomismi della fase offensiva del Napoli rasentano la perfezione.

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REDAZIONE - Armando Inneguale.