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Ounas alternativa in crescita, Ancelotti crede in lui: rivoluzione rispetto all’era Sarri

Ounas alternativa in crescita, Ancelotti crede in lui: rivoluzione rispetto all’era Sarri

Il Roma - Adam Ounas valida alternativa, grande fiducia da parte di Ancelotti: rivoluzione rispetto a Sarri

Redazione

Sette minuti nelle ultime tre partite di campionato, nel complesso più spazio rispetto alla sua prima stagione con la maglia del Napoli. Adam Ounas è riuscito finalmente ad imporsi, ad esaltarsi (in parte), a mettere in mostra parte di quel talento che era rimasto in soffitta lo scorso anno con Sarri. Ancelotti gli ha dato fiducia e l’algerino ha risposto con due gol e alcune prestazioni convincenti, altre meno d’impatto in cui ha palesato limiti che solo il tempo saprà eclissare. Ounas è diventato un giocatore prezioso, un’alternativa di valore, un esterno rapido in grado di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Ma resta pur sempre un giovane, nonostante abbia ventidue anni, che ha bisogno ancora di crescere tatticamente per diventare completo, per provare realmente a consacrarsi in maglia azzurra.

PROGRESSI. Lo scorso anno Ounas giocò pochissimo perché Sarri preferì dar spazio ai soliti noti per inseguire lo scudetto. L’algerino, prelevato dal Bordeaux per circa dieci milioni di euro, pagò le sue caratteristiche, la sua tendenza a portar palla, a dribblare spesso eccessivamente. Sarri aveva bisogno di giocatori che sapessero muoversi ‘senza palla’ e così sacrificò Ounas, concedendogli pochi minuti e mai una gara da titolare in campionato. Quest’anno Ounas, dopo un ottimo ritiro estivo, ha saputo cogliere le occasioni avute e ha ripagato la fiducia di Ancelotti rispettando i compiti, le consegne, le richieste. Non mancano errori, anzi continuano ad essere diversi i punti da migliorare, ma Ounas è in crescita e solo l’esperienza, e nuove gare, e nuovi errori, potranno permettergli di migliorare ulteriormente.

LA SUA STAGIONE. Fin qui Ounas ha disputato dieci partite, di cui due in Champions contro Stella Rossa e Psg, entrambi da subentrato, per un totale di 352 minuti raccolti. Non troppi ma neppure pochi, uno spazio sufficiente per confermare (in parte) la bontà di un acquisto in standby per dodici mesi. All’attivo due bei gol contro Sassuolo e Frosinone (un bolide col mancino dopo dribbling e un bel tiro dalla distanza all’incrocio) e diverse giocate d’alta classe. I tifosi si esaltano quando parte palla al piede ma si accorgono anche del suo istinto ad esagerare quando invece sarebbe preferibile la giocata semplice per favorire i compagni. Vizi e difetti di un talento che in Francia era abituato a giocare in un certo modo e in Italia è (e sarà) costretto a fare tutt’altro. Ma il tempo è dalla sua parte.

Fonte: Fabio Tarantino per Il Roma