Nella giornata di ieri Maurizio Sarri si è prestato ai microfoni dei cronisti e ha posto l’accent

Nella giornata di ieri Maurizio Sarri si è prestato ai microfoni dei cronisti e ha posto l'accento su un concetto che la nostra redazione (nella persona di chi vi scrive) aveva già analizzato sulle proprie pagine non più tardi di un paio di giorni fa.

Abbiamo messo a fuoco le differenze "di peso mediatico" tra le diverse società di calcio. Insomma, contrariamente a quello che si dice... sui quotidiani nazionali non c'è spazio "per tutti", non c'è equipollenza, né parità di trattamento.

Se da un lato è giusto che gli editori badino al proprio utile (la Juventus ha un bacino d'utenza di primo livello e questo non è un fatto trascurabile), d'altra parte è deontologicamente sbagliato distorcere la verità o la percezione della stessa.

Per rendere chiaro il concetto, ci siamo serviti di un esempio: Dybala, di fatto non pervenuto nella finale di Cardiff, è stato additato da autorevoli colleghi come "l'erede di Messi" ma è palese che il credito di cui gode l'argentino deriva dalla maglia che indossa.... cioè quella della Juventus.

Noi di Calcionapoli1926 con il solo scopo di aprire un dibattito con i lettori, siamo chiesti: "Se Insigne vestisse il bianconero sarebbe considerato come il nuovo Rivera?". Probabilmente sì e anche Sarri, forse, la pensa in questo modo dal momento che ieri ha lanciato una vera e propria bordata alla "Joya" ex Palermo: "Insigne - dice il tecnico - ha fatto più gol e assist di giocatori di altre squadre osannati dalla stampa". E' chiaro il riferimento a Dybala. Il "morale della favola" è il seguente: quanto incidono i media, persino sulle valutazioni economiche dei calciatori... Ecco che certi procuratori e direttori sportivi si fregano le mani... REDAZIONE - .