Una serata che conserva le gioie ed i dolori dei calciatori impegnati in Nazionale fino a 2 giorni fa. Un Napoli-Milan all'insegna di un cambiamento che non porta cambiamenti. Gli azzurri scendono in campo con la nuova maglia, svelata dalla società poco più di un'ora prima dell'inizio del match. Ma qualsiasi colore si vesta gli interpreti sono gli stessi ed il copione della partita non subisce variazioni.
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Napoli-Milan, la partita delle rivincite: da Insigne a Jorginho passando per il VAR
Napoli-Milan, la partita dellè rivincite: da Insigne al Var passando per Jorginho
Napoli-Milan è, sicuramente, la serata del riscatto, della rivincita di Lorenzo Insigne e Jorginho su Gian Piero Ventura. L'italo brasiliano disegna una traiettoria perfetta con una pennellata tanto morbida quanto geniale: un tocco che permette al pallone di scavalcare la difesa avversaria ed adagiarsi dolcemente sul destro dell'attaccante napoletano. Controllo, qualche passo in avanti, il tiro forte ma preciso e la palla che si deposita alle spalle di Donnarumma.
Ma è anche la serata del VAR, la tecnologia che ha rivoluzionato il calcio italiano e che presto rivoluzionerà quello mondiale (si spera). Per molti l'ausilio del video assistant referee è sembrato una perdita di tempo, ma la sua introduzione ha già risolto parecchi casi di errore umano. Bisogna imparare a convivere con il futuro che si insinua nelle radici di un gioco antichissimo, di uno sport meraviglioso che ha emozionato, emoziona e continuerà ad emozionare.
Il VAR è stato decisivo anche sulla seconda rete del Napoli: quella del momentaneo 2-0. Zielinski, subentrato ad Hamsik, viene servito da Mertens in area di rigore. I difensori del Milan, pensando che il polacco fosse in posizione irregolare, si fermano e lo lasciano calciare senza opporgli troppa pressione. Risultato? Palla sotto le gambe di Donnarumma, un check silente tra direttore di gara e VAR, l'esultanza di Zielinski e compagni e gol (regolarissimo) assegnato al Napoli.
Come detto in precedenza Napoli-Milan è la serata in cui cambia tutto, ma tutto resta invariato. La rete di Romagnoli arrivata a pochi minuti dalla scadere è la conferma che gli azzurri amano complicarsi la vita rischiando. È vero che un'esistenza senza brividi non vale la pena di essere vissuta, ma spiegatelo ai tifosi del Napoli che stavano guardando la partita. Un match dominato che, al tramonto, viene riaperto. Ormai un classico degli azzurro che, però, hanno dimostrato grande maturità e personalità nel gestire il pallone e non far avvicinare gli avversari alla porta di Reina nei minuti finali.
Le reti, nel calcio, sono fondamentali ma non rappresentano il tutto. Il Napoli vince, questo è vero, ma ha convinto?
In linea di massima gli azzurri hanno imposto il proprio gioco agli avversari e costruito tanto, forse anche troppo rispetto ai soli due gol arrivati. I Nazionali hanno palesato un po' di stanchezza, lo si è visto nel secondo tempo: da Hamsik a Mertens, tutti hanno avuto un leggero calo. Un plauso va anche a Mario Rui che, all'esordio al San Paolo, non ha fatto rimpiangere Ghoulam. Deve ancora trovare la condizione migliore ma è sulla strada giusta.
In conclusione, il San Paolo gremito è la cornice che qualunque artista vorrebbe per il proprio quadro. Il colpo d'occhio è sempre uno spettacolo, il calore e la passione trasmessi nel corso dei 90 minuti di gioco sono unici.
Se vale il detto "Dietro ogni grande uomo c'è sempre una gran donna", allora permettete che valga anche "Dietro ogni grande squadra c'è sempre un grande pubblico".
Foto SSCN
Redazione - Armando Inneguale
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