Venerdì c'è Napoli-Juve. La sindaca di Torino, Chiara Appendino è juventina e appassionata. E giocava: ci riesce ancora? In che ruolo?
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Napoli-Juventus, Appendino: «Loro sono bravi ma lo Scudetto resta qui»
Venerdì c’è Napoli-Juve. La sindaca di Torino, Chiara Appendino è juventina e appassionata. E giocava: ci riesce ancora? In che ruolo? Purtroppo il tempo è poco. L’ultima partita l’ho giocata in...
Purtroppo il tempo è poco. L'ultima partita l'ho giocata in campagna elettorale, ma la voglia di fare due tiri è molta. Mi trovavo molto bene nel ruolo di ala, mi piace macinare chilometri».
Farebbe giocare a calcio sua figlia? O preferirebbe un altro sport?
«Sì, certo. Preferirò lo sport che preferisce mia figlia. E tra l'altro se Sara mantiene questa energia credo che di sport ne farà parecchio».
Da ragazza seguiva i dribbling di Baggio, oggi per chi si emoziona?
«Ho sempre amato i talenti 'silenziosi'. Oggi il livello atletico dei calciatori è sempre più alto, se devo scegliere un video su YouTube mi guardo le parate di Buffon. Mi sono emozionata davanti alle sue lacrime in Nazionale».
Il Napoli guida la classifica, con merito? La Juve può colmare lo svantaggio e tenere lo scudetto a Torino?
«Il Napoli di oggi è una grande squadra e difende il primo posto con caparbietà, ma da Juventina quale sono non posso che augurare ai bianconeri di mantenere il livello delle ultime sei stagioni: ce la faranno anche questa volta. Il campionato è ancora lungo».
Quindi, chi vince venerdì?
«Spero la Juventus» (sorride)
Che rapporto ha con la Juventus, con Andrea Agnelli e la proprietà?
«Ottimi. Oltre ad essere la squadra italiana che ha vinto più scudetti la Juve è un'istituzione per la città di Torino: i confronti nell'interesse del territorio sono stati numerosi. Senza dimenticare che, oltre alla fede calcistica, l'azienda ha rappresentato per me un importante momento di vita professionale».
Nel 2018 Torino ospiterà il mondiale di volley: quando avrà un grande evento di calcio internazionale?
«Sarei molto felice se Torino accogliesse un grande evento calcistico ma né più né meno di quanto lo sono per le finali mondiali di pallavolo maschile. Sono convinta che tutti gli sport abbiano la stessa legittimità e, anzi, se le istituzioni possono aiutare sport meno 'in vista' ad avere il giusto riconoscimento ben venga».
Essera sindaca ha cambiato il modo di vedere una partita?
«Ora le seguo molto più spesso con il telefono alla mano. Battute a parte, non direi, ma lo sguardo è più ampio. Oltre ai giocatori si notano di piùgli spalti, dove ci sono cittadini e tifosi che a volte per arrivare lì hanno incontrato difficoltà con i mezzi pubblici, con i parcheggi e con altri servizi di cui chi amministra deve tenere conto». Corriere del Mezzogiorno.
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