Che cosa ha cambiato il nuovo allenatore?
“Detto che ogni uomo è diverso dall’altro, come ogni allenatore è diverso dall’altro. Appena arriva un nuovo tecnico questo cerca di rendere la squadra più simile a sé. Cambiano, però, anche i giocatori della squadra. Bisogna essere attenti a capire che cosa e come modificare ma con il giusto modo di fare. Io credo che Garcia non abbia avuto l’attenzione nei modi e nei toni per costruire con i calciatori un rapporto che gli desse forza ed empatia. Non mi ha fatto impazzire, poi, quando lui ha detto che lo scorso anno non aveva visto il Napoli di Spalletti”.
Cosa deve fare l’allenatore ora? Scelte forti?
“Si deve operare nella forza del dialogo. Non è alzando la voce o prendendo decisioni forti che si segue un senso logico da un punto di vista tecnico. Deve rimettere apposto tutto, comprese le regole, insieme alla società. La competenza di un allenatore è la capacità di dialogare e convincere questi, attraverso il dialogo, anche con l’aiuto dei calciatori, ad uscire tutti insieme da questa situazione. Il Napoli è una bella squadra. Ci sono le condizioni per fare bene perché questi mi sembrano tutti bravi ragazzi”.
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