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Il Napoli si è guadagnato in questi ultimi anni una credibilità anche a livello europeo diventando un punto di riferimento, un modello di equilibrio virtuoso, una fonte di idee per una lettura davvero nuova dell’azienda-calcio. Sul fronte del cambiamento culturale e manageriale, De Laurentiis ha saputo imprimere una svolta.

Il suo Napoli sta lasciando una traccia: merito di una gestione finanziaria che ha garantito solidità patrimoniale e di una programmazione tecnica sempre nel segno della qualità e della competenza. Il fatturato è in costante crescita (in questo esercizio i ricavi potrebbero superare i trecento milioni) e la squadra di Sarri continua a raccogliere applausi per i suoi schemi, per la sua capacità di coniugare spettacolo e risultati, per il gioco che riesce a esprimere e che le ha permesso nei giorni scorsi di fare una splendida figura durante l’Audi Cup contro l’Atletico Madrid di Simeone e il Bayern Monaco di Ancelotti. Ormai il Napoli è una realtà concreta, certificata dal quattordicesimo posto occupato nel ranking Uefa.

Una ragione in più per avvicinarsi con lo spirito giusto allo spareggio in Champions con il Nizza di Balotelli, che in questa speciale classifica si trova sul gradino numero 108. Incrocio suggestivo, quello con l’ex attaccante dell’Inter e del Milan, che si è rilanciato in Francia (15 gol in Ligue 1) e che il suo manager Raiola aveva proposto tempo fa a De Laurentiis. Nel sorteggio di Nyon, gli azzurri hanno pescato l’avversario più insidioso, ma la differenza di valori tra i due club è profonda, come dimostrato anche dall’amichevole di un anno fa al San Paolo: 3-0 per il Napoli, gol di Mertens e doppietta di Koulibaly. Un ricordo che ora regala energia.

Fonte : Stefano Chioffi per Il Corriere dello Sport

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