Napoli - C’è il sapore del derby: perché nel suo piccolo, ogni volta che torna, Stefano Sorrentino “sente” un po’ l’aria di quella che è stata casa sua. Andate a leggere sulla carta d'identità: nato a Cava de’ Tirreni, cinquanta chilometri dal San Paolo, ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” (questo non c’è scritto, ovviamente) il 28 marzo del 1979. Fu il calcio (manco a dirlo) che scelse per lui, perché il papà, Roberto, all’epoca giocava con la Paganese, in serie C, un quarto d’ora dalla Piccola Svizzera del Sud. Poi lui, Stefano, è stato per un anno a Castellammare di Stabia: e allora...«Questa è una partita speciale, anche perché io sono da sempre un fan di Maradona e quindi io al Napoli auguro lo scudetto». Si gioca, di nuovo, e si ricomincia da una gara particolare, che Sorrentino ha affrontato attraverso Kiss Kiss, divertendosi anche un po’ a sdrammatizzare. «Chi togliere a quell’attacco? Scegliete voi, perché tanto parliamo di campioni eccezionali». E tra i pali? «Ospina non lo scopro io, Karnezis lo conosco di persona e so quanto valga e Meret, fidatevi, diventerà tra i migliori dell’intero panorama». E’ una domenica “disperata” per il suo Chievo: «Vogliamo salvarci, non vorrei retrocedere proprio nella stagione in cui compio 40 anni. Noi non possiamo sbagliare. Le dimissioni di Ventura ci hanno lasciato di stucco, ma dobbiamo fare punti. Certo il Napoli di Ancelotti è straordinariamente imprevedibile».
ultimissime calcio napoli
Napoli-Chievo, Sorrentino: «Gara speciale per me che tifo Maradona»
Napoli-Chievo, Sorrentino: «Gara speciale per me che tifo Maradona»
CDS
© RIPRODUZIONE RISERVATA