ultimissime calcio napoli

Il mestiere del regista: chi gira il film del Napoli?

LONDON, ENGLAND - SEPTEMBER 04:  Stanislav Lobotka of Slovakia scores their first goal during the FIFA 2018 World Cup Qualifier between England and Slovakia at Wembley Stadium on September 4, 2017 in London, England.  (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

Regista: chi firma un film [..] Un film è un racconto per immagini e il regista è il principale autore della costruzione di un’opera cinematografica […]   Era Jorginho, lo è stato Cigarini. Per un periodo è toccato a Inler in un...

Alessandro Silvano Davidde

Regista: chi firma un film

[..] Un film è un racconto per immagini e il regista è il principale autore della costruzione di un’opera cinematografica [...]

Era Jorginho, lo è stato Cigarini. Per un periodo è toccato a Inler in un centrocampo a 2, mentre nell'ultimi mesi è stato il turno di Marek Hamsik. Il regista gira, crea, inventa. Eppure questo Napoli non ce l'ha, ci ha rinunciato. Tutti partecipi del gioco e nessuno lo è davvero.

L'idea iniziale di Carlo Ancelotti era quella di evitare l'accentramento: non serve un faro se tutti gli interpreti sanno dove andare. Eppure questa squadra sta pagando proprio l'assenza di un giocatore del genere. Il tutto è condito dall'alto coefficiente offensivo dei centrocampisti azzurri.

Un Napoli a trazione anteriore

 Marek è stato l'ultimo centrocampista azzurro in grado di fare il regista in mezzo al campo

Giro palla lento, poi accelerazioni improvvise e l'uno contro uno sulla fascia. Per qualche mese il gioco del Napoli è stato chiaro, limpido e preciso: poi qualcosa si è inceppato, perché se n'è andato l'unico giocatore capace di fare regia in mezzo al campo. Marek Hamsik.

Tante le critiche ricevute dal Napoli: dai media ai tifosi, Marek non è stato rimpiazzato. Anzi, dei giocatori ultra offensivi si sono messi a fare da filtro in mezzo al campo e i risultati si sono visti. Eccome. Fiumi di gol subiti, spazi enormi e equilibrio precario.

Certo, ci sono state partite in grado di dare orgoglio ai tifosi: big match o gare di alta tensione. L'impressione è che la squadra quando debba giocare partite "normali" si perda. Non perché non sia capace, ma perché manca uno spartito da seguire e il suo direttore d'orchestra. Cinematograficamente, un regista.

Da Ancelotti a Gattuso

Un cambio netto, dal vincitore all'inesperto promettente. Un mondo di differenza, ma le preferenze c'erano su Ringhio. Sicuramente sul modulo da adoperare. Il Napoli si è sempre espresso ad altissimi livelli con il 4-3-3 e il modo di giocare di Ancelotti (4-4-2) li reprimeva. Ora la possibilità c'è: contro il Parma ci sono stati sprazzi di gioco, ma anche tanti errori.

Col Sassuolo un primo tempo da orrore seguito da una ripresa gloriosa. Non in termini di gioco corale, ma di meccanismi oleati in passato: triangolazione e dai e vai proprio da 4-3-3. Ma con un handicap importante: senza una cabina di regia. Senza l'uomo che diriga il film.

Un regista sotto l'albero

 della Treccani

della Treccani

Gattuso lo ha chiesto esplicitamente, ma non ce n'era neanche troppo bisogno. Lo stesso Aurelio De Laurentiis era sicuro di dover mettere mano al portafoglio per riportare ordine e gioco in mezzo al campo. L'idea del patron e Giuntoli è quella di dare un regista al mister il prima possibile: sanno bene che si dovrà avere tempo per amalgamare il tutto, ma l'intelligenza tattica della squadra è tale da poter accorciare qualsiasi tempistica di rodaggio.

Lobotka è molto vicino agli azzurri: lo slovacco può essere quel faro in grado di poter illuminare e dirigere i partenopei. Non solo, perché l'investitura arriva proprio da Marek. Sì, proprio Hamsik. Lo stesso calciatore che ora gioca al Dalian. L'ultimo regista del Napoli ha assicurato sul talento slovacco del Celta Vigo. E' pronto per il grande salto.

Ma il Napoli lo è? Dopo l'arrivo del regista le scuse per ripartire saranno sempre di meno. Una volta accolto Stanislav bisognerà consegnargli le chiavi del centrocampo e far in modo che la squadra si lasci dirigere.

Il mestiere del regista è basato su conoscenze tecniche e sul sapiente uso della cinepresa, ma il risultato artistico di un film e il suo potere di suggestione dipendono soprattutto dalle qualità espressive e inventive del suo autore

Termina il decennio e ne inizia subito un altro. Si torna a lavoro con il regista, è il momento di riprendersi.

Ciak: si gira! 

© RIPRODUZIONE RISERVATA