Era arrabbiato e dopo una partita, soprattutto se terminata con un risultato sospeso come il pareggio, non si dovrebbe mai parlare a microfono acceso. Rispetto alle sue dichiarazioni post Napoli-Roma è questa l'ammissione di Dries Mertens, autore di una tripletta contro l'Empoli, che ha messo in luce tutto il suo repertorio balistico.
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Mertens – Milik: martedì a chi tocca?
Martedì il Napoli è atteso dalla sfida contro il PSG: Mertens o Milik? Chi schiererà Ancelotti?
Gli è bastata una notte per superare un mostro sacro nella storia azzurra quale Careca nella classifica dei marcatori azzurri, per divenire il calciatore belga più prolifico di sempre in Serie A e infine per capire che solo sei giorni prima il quadro della situazione non gli era poi così chiaro: Mertens non è un subalterno né tanto meno panchinaro (ammesso che questa definizione possa attribuirsi a un giocatore allenatore da Carlo Ancelotti), bensì è un'alternativa, come tutti, nel camaleontico calcio del neo-tecnico azzurro.
"La forza di questa squadra la conoscono in pochi, forse nemmeno io riesco a valutarla in pieno", d'altronde sono state proprio queste le parole di Ancelotti in conferenza stampa alla vigilia dell'ultima sfida di campionato. Un'ammissione di sincerità, che ben trapela nella concretezza delle sue azioni: contro l'Empoli è scesa in campo la 14esima formazione diversa dall'inizio della stagione. Segno di una rosa che nei valori l'allenatore considera effettivamente molto equilibrata, poiché costituita da calciatori capaci ognuno di dare sicurezza sfruttando peculiarità diverse ma utili in egual maniera.
Quello che va sottolineato a Dries Mertens, eventualmente, sono le dichiarazioni successive, che danno una cifra distintiva circa il modo di operare e quindi giudicare che ha l'ex tecnico del Real Madrid. I suoi uomini non sono tradotti in numeri, non è il totale dei secondi spesi in campo a poter permettere di capire verso chi nutra maggiore fiducia, bensì lo è la qualità dell'apporto offerto alla squadra.
QUALITA' - "Quel che mi piacerebbe far capire ai giocatori è che conta più la qualità che la quantità dei minuti giocati e Mertens mi dà molto quando entra": Ancelotti non potrebbe aver detto cosa più confermata dai fatti. Ma forse quello che alla fine sorprenderà, spulciando tra i numeri, è che l'attaccante belga non soltanto è tra i più prolifici anche in questa stagione, bensì è tra i più utilizzati: Ancelotti, sebbene a sprazzi, di lui non ne ha mai fatto a meno. Questo certifica che la qualità delle sue giocate e la funzionalità che ha per la squadra in realtà sono state ripagate, sebbene Mertens non sia apparso dal 1' in tutte le gare disputate durante questa stagione.
NUMERI - In riferimento soltanto al campionato, l'attaccante ha giocato tutte le 11 partite di questa stagione. Gli unici ad aver staccato sempre il tagliando insieme a lui sono stati Koulibaly, Allan e Zielinski. Nemmeno Insigne, faro della squadra, è sempre stato presente. In queste 11 sfide, Mertens è stato titolare in 6 gare (Fiorentina, Torino, Juventus, Sassuolo, Udinese ed Empoli). A chi è accaduto lo stesso? Proprio ad Arek Milik, considerato suo principale sfidante nella gara alla titolarità. I due hanno avuto lo stesso numero di occasioni e Mertens le ha sfruttate al massimo, siglando la medesima quantità di reti di Lorenzo Insigne, ossia 7 gol di cui gli ultimi 5 consecutivamente (un centro contro Udinese e Roma e tre contro l'Empoli). Insomma, le cifre di Mertens non sono cambiate né la considerazione che ne ha il gruppo e l'allenatore. Sono cambiati i metodi di utilizzo della rosa e a quanto pare non si può dare torto ad Ancelotti. Così facendo la sua squadra, in Serie A, dopo 11 giornate si ritrova ad avere l'attacco più prolifico del campionato con 24 reti totali.
COPPIA VINCENTE - Giunti a questo punto, sorge spontaneo chiedersi chi deciderà di schierare Ancelotti in occasione della pericolosa e in parte decisiva sfida del Napoli contro il PSG, il prossimo martedì. Difficile ignorare l'ottimo momento di Mertens ma soprattutto impossibile non notare l'intesa che ha con Lorenzo Insigne. In occasione delle 5 sfide, durante le quali i due sono stati schierati in campo insieme, il Napoli è sempre andato in gol e la compagnia del belga ha favorito soprattutto il collega: i gol a Fiorentina, Torino, Empoli, Sassuolo li ha segnati con la presenza e in parte anche l'assistenza proprio di Mertens. I due esaltano a vicenda le rispettive qualità e hanno un'intesa propizia e straordinaria, che rende l'attacco del Napoli temibile e senza punti di riferimento per i difensori avversari.
Ancelotti, in vista della gara contro la formazione di Tuchel, non potrà non tenere in considerazione la perfetta combinazione e comunicazione che i due creano insieme, ma allo stesso tempo l'importanza del ruolo del centravanti puro, quale è Milik, non può essere messa in secondo piano. Ma in fondo che problema c'è? La gara si gioca per 90' e c'è spazio per 3 cambi. E poi è pur sempre la qualità del tempo ciò che conta.
di Sabrina Uccello
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