A vincere il campionato è sempre la squadra con la miglior difesa: questo è un mantra soprattutto nel calcio italiano. Quando, però, si parla di difesa ci si deve focalizzare anche sull'ultimo uomo ovvero il portiere. Nel caso dell'ultima sfida del Napoli in questo 2018, che andrà in scena questo tardo pomeriggio alle 18 allo Stadio San Paolo, contro il Bologna, scenderanno in campo due portieri che, fino a questo momento, hanno fatto la differenza: stiamo parlando dell'estremo difensore dei partenopei, Alex Meret, e di quello degli emiliani, Lukasz Skorupski.
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Meret – Skorupski, quando la personalità incontra la tecnica: la sfida nella sfida di Napoli-Bologna
Meret - Skorupski, quando la personalità incontra la tecnica: la sfida nella sfida di Napoli-Bologna
MERET - Un passato ed una carriera non semplice è quella che nel suo bagaglio ha portato il giovane portiere quando, nel mese di luglio, è arrivato all'ombra del Vesuvio. Un bagaglio fatto di passione, ottima tecnica ma anche tanti infortuni e l'inizio con il Napoli non è stato dei migliori visto che il problema alla mano, rimediato in ritiro, lo ha tenuto fuori dai giochi fino al mese scorso. Adesso, però, è tornato ed ha dimostrato a tutti perchè la società partenopea si sia decisa a puntare su di lui. In campo ha portato tutto il suo coraggio nell'aggredire la palla, basti pensare all'azione in cui ha salvato il risultato all'ultimo minuto contro la SPAL, anche in situazioni limite. Ha inoltre dimostrato tutta la sua maturità nella capacità di essere padrone dell'area piccola figlia di una spiccata attitudine nel saper leggere la traettoria della palla e nella sua naturale propensione alle uscite alte. Incarna, insomma, tutte le caratteristiche del portiere all'italiana.
SKORUPSKI - La squadra emiliana non ha potuto non notare il portiere, classe 1991, che aveva già impressionato tutto sia con la Roma che con l'Empoli, dove era stato girato in prestito proprio dai giallorossi. Un portiere forte sia nella personalità, gestisce il reparto difensivo e riesce ad aiutare la squadra anche nella gestione della fase di non possesso, che nella tecnica. Riesce a sfruttare tutta la sua altezza, che tende assolutamente a non rallentarlo nei movimenti, e riesce a sfruttare anche il suo tratto principale ovvero la duttilità nelle parate che vanno da quelle acrobatiche a quelle con la mano "di richiamo" passando per quelle con la "mano forte". Il polacco, inoltre, ha dimostrato di essere un portiere completo in quanto riesce a coniugare anche un ottimo tempismo che lo rendono uno dei migliori nelle uscite per fermare le azioni avversarie. Ultimo tratto che si può notare è la freddezza che gli permettono di avere davvero pochissimi cali di concentrazione e lo rendono uno dei migliori del nostro campionato.
di Maria Ferriero
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