Il Napoli ha cominciato la stagione con una netta rivoluzione, dal tecnico ai calciatori, passando per lo staff e il Centro Sportivo. Tutto nuovo, tutto diverso, il passato è tagliato. Il reparto più rivoluzionato è la porta: Reina, Rafael e Sepe non danno più garanzie alla società, c’è bisogno di cambiare i piani e puntare su portieri con altre caratteristiche. Si cerca, si studiano i profili giusti e parte il contatto con la famiglia Pozzo, proprietaria dell’Udinese per il cartellino di Alex Meret, giovane promessa del calcio italiano.
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Meret, dai problemi alla spalla a quelli alla SPAL: inizio da urlo, è il preludio di una carriera al top
Meret, dai problemi alla spalla a quelli alla SPAL: inizio da urlo, è il preludio di una carriera al top
Il classe ’96 sembra l’uomo giusto per il Napoli: giovane, talentuoso e con la prospettiva di diventare l’erede di Buffon, a detta di molti addetti ai lavori. La trattativa con Pozzo è lunga ed estenuante e alla fine si risolve con un doppio acquisto: arriva dal Watford (di proprietà dei Pozzo) anche Orestis Karnezis. Due tasselli su tre completati. A fine calciomercato si piazza il colpo David Ospina per dare internazionalità alla squadra ed esempi al giovane Meret.
La storia di Alex con il Napoli comincia in modo drammatico dal punto di vista sportivo: dopo due giorni di ritiro a Dimaro, si scontra con Mezzoni, giovane calciatore della Primavera, e parte il calvario. Doveva essere un mese di stop ma il tempo passa e Meret non è ancora al top della condizione, non riesce ancora ad essere sicuro di appoggiare il braccio con convinzione: i tempi si allungano. Il Napoli lo attende, i tifosi anche, impazienti di vedere all’opera quello che dovrebbe essere uno dei più grandi portieri del panorama italiano. Il rientro sembra vicino ma dopo un paio di mesi ci sono dei problemi alla spalla, danno fastidio, sono invadenti ed insistenti, non gli danno la possibilità di essere al 100%.
I dottori del club tranquillizzano tutti: “Sono normali, non c’è da preoccuparsi. Alex sta tornando con calma, non forziamo i tempi”. Frasi che portano certamente tranquillità ma in cui si può leggere timore per successive ricadute, come successo già in precedenza a Ghoulam e Milik, ricaduti in gravissimi infortuni. Finalmente arriva ottobre e le buone notizie per Ancelotti: Meret è completamente recuperato, può allenarsi con il gruppo a pieno regime. Si aspetta solo il momento giusto per lanciarlo, per vederlo volare in quei pali. Il Napoli sui social stuzzica di continuo i tifosi e i curiosi, mostrando le parate della nuova saracinesca della porta azzurra: c’è sicurezza nell’ambiente dopo anni di patemi d’animo di domenica in domenica. Ancelotti ha esperienza, sa di non dover essere frettoloso e di dover aspettare il momento giusto, intanto Ospina e Karnezis sono affidabili, possono continuare.
Il numero 1 azzurro non è più nella pelle, ha bisogno di sentir urlare il suo nome al San Paolo e l’8 dicembre realizza questo piccolo sogno. Contro il Frosinone ha la chance di proteggere i pali del Napoli di fronte a 35 mila tifosi. La sua prestazione, però, è nulla: effettua zero parate per la bravura dei suoi compagni che non permettono mai alla compagine ciociara di avvicinarsi alla porta, quasi come se volessero proteggerlo da un inizio non esaltante. Alex è felicissimo e a fine partita dichiara di essere emozionato per l’esordio al San Paolo: il sorriso è stampato sul suo volto come mai prima. Ormai è tornato e sembra non dover più fermarsi. Le cose cambiano in continuazione e dopo qualche giorno di allenamento prima della sfida al Cagliari, da Castel Volturno arriva l’allarme: si ripresentano i fastidi alla spalla, Meret è costretto a fermarsi ancora. Forse non è così, perché nella sfida della Sardegna Arena il numero 1 si siede in panchina, è presente ma Ancelotti gli preferisce Ospina. Ormai è tempo di consacrazione e quale miglior partita per farlo se non quella contro l’ex squadra? Al San Paolo arriva la SPAL, Meret è pronto e vuole esserci. Ancelotti sceglie di schierarlo dal primo minuto e sin dalle prime battute pare dover ripetere la stessa partita giocata contro il Frosinone: zero parate e mai chiamato in causa.
Ad un certo punto la svolta: la SPAL prova a recuperare il gol di svantaggio e si butta all’attacco. Paloschi spaventa al 91’, Meret risponde subito presente, respingendo il destro al volo. Sembra ormai finita ma Hysaj regala l’ultimo calcio d’angolo agli spallini. Fares spizza pericolosamente di testa sul primo palo, i tifosi restano con il fiato sospeso per il possibile pari. Meret vola, si distende e ci mette le mani: parata straordinaria a salvare il risultato, a regalare i tre punti al Napoli. Parata che riempie di soddisfazione il popolo napoletano, il club e il calciatore stesso: ha grandi doti, è un predestinato.
Di Salvatore Amoroso
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