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Il mediano italo-brasiliano del Napoli, Jorginho, è intervenuto ai microfoni de Il Mattino ed ha

Il mediano italo-brasiliano del Napoli, Jorginho, è intervenuto ai microfoni de Il Mattino ed ha

Il mediano italo-brasiliano del Napoli, Jorginho, è intervenuto ai microfoni de Il Mattino ed ha rilasciato alcune dichiarazioni. Di seguito vengono riportate le parole del calciatore azzurro. Sul preliminare di Champions League contro il...

Redazione

Il mediano italo-brasiliano del Napoli, Jorginho, è intervenuto ai microfoni de Il Mattino ed ha rilasciato alcune dichiarazioni. Di seguito vengono riportate le parole del calciatore azzurro.

Sul preliminare di Champions League contro il Nizza: “Sappiamo che il Nizza ci darà fastidio, ma ci interessa relativamente perché noi vogliamo passare il turno e arrivare alla fase a gironi della Champions”.

Cosa la preoccupa di più di questa squadra? “Magari la loro preparazione atletica. Arriveranno al San Paolo per la gara di andata dopo aver già giocato due partite di campionato. Ho sensazioni positive, perché siamo una squadra in crescita sia atletica che mentale”.

A Napoli sta salendo la febbre in vista della gara di andata contro il Nizza: “Non avevo dubbi che la piazza potesse rispondere così bene e so che saranno in tanti a voler essere presenti al San Paolo. Ci aiuteranno perché sappiamo di giocarci subito molto della nostra stagione. Sappiamo di avere al nostro fianco tifosi eccezionali che ci garantiranno il loro sostegno nei momenti difficili”.

Tutto merito di Sarri: “Ora ho acquisito sicurezze sempre maggiori a livello personale. Sicuramente glielo devo riconoscere, ma non devo ringraziare solo lui. Ci sono anche i miei compagni che quotidianamente mi fanno sentire la loro fiducia e mi gratificano anche nei momenti più delicati di una partita. Devo ammettere che il primo ad aver creduto in me è stato Mandorlini, poi è arrivato Sarri che mi ha rigenerato, alleggerito e fatto sentire importante”.

E Benitez? “Con lui ho avuto un’avventura a fasi alterne. Ho cominciato bene, giocavamo un bel calcio. Poi nella seconda metà della stagione ha cambiato modo di approccio alla gara cercando maggiormente i lanci e delle seconde palle. Ho sofferto, ma non è un’accusa. Oggi abbiamo la possibilità di fare quel che ci riesce meglio senza la necessità di dover imparare altro, di doversi ambientare. Questo è inevitabilmente un grandissimo vantaggio per tutti noi”.

E lei si sente il leader di questo Napoli? “Assolutamente si e lo dico senza presunzione. Ma all’interno di questa squadra ognuno di noi lo è, perché ci sentiamo importanti tutti”.

Nel cocktail perfetto, qual è l’ingrediente segreto messo da Jorginho? “L’allegria. Sono uno che pensa positivo e cerco di essere d’aiuto per tutti”.

Magari anche con un rito scaramantico? “Ogni partita comincia con un rito personale: un saluto per chi scende in campo con me. È un tentativo di caricarsi”.

E allora andiamo sul “Jorginho inside”. La notte si addormenta e cosa sogna? “Vincere: è chiaro. Così come credo vogliano vincere tutti i miei compagni. Ce lo meritiamo per il modo in cui giochiamo. Vincere sarebbe il giusto premio per noi, per la città e per la società- Mi sembra proprio di avvertire sensazioni assai positive. È come se ci fosse la situazione perfetta. La Juventus parte avanti, ma non può ritenersi la favorita assoluta. Inter e Milan hanno fatto un mercato importante e saranno da scoprire. Poi la Roma è sempre tosta da affrontare”.

Ma sì è pentito di aver preferito l’Italia al Brasile? “Mi limito a rispettare le scelte del ct pur senza condividerle né capirle. Mi sembra che si stia negando l’evidenza. Niente di più”.

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