Trentaquattro presenze stagionali in campionato, arricchite da due reti decisive contro Benevento e Atalanta, e un ruolo fondamentale nello scacchiere tattico del Crotone di Davide Nicola prima e Walter Zenga poi. Se questa non può definirsi la stagione della consacrazione di Rolando Mandragora, poco ci manca: il centrocampista napoletano ha trovato continuità e un ottimo rendimento, diventando anche perno e capitano della Nazionale Under-21. E il classe '97 comincia a pensare in grande, in particolare a quella Juventus che lo ha acquistato nel 2016 dal Genoa e che lo tenne a battesimo all'esordio in Serie A, arrivato con la maglia del Grifone.
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Mandragora è cresciuto e sogna in grande. Ma la Juve può aspettare
Trentaquattro presenze stagionali in campionato, arricchite da due reti decisive contro Benevento e Atalanta, e un ruolo fondamentale nello scacchiere tattico del Crotone di Davide Nicola prima e Walter Zenga poi. Se questa non può...
Un sogno difficile da realizzare, perché i bianconeri inseguono giocatori pronti ed esperti per continuare a dominare in Italia e provare a vincere in Europa. Mandragora, però, continua a lavorare e i miglioramenti sono costanti ed evidenti: regista basso, all'occorrenza anche centrale di difesa, ha mostrato ottime capacità di adattamento anche in un sistema di gioco meno votato al possesso palla grazie alle innate doti fisiche. Duttilità e intelligenza tattica, caratteristiche che fanno comodo a qualsiasi allenatore e che probabilmente gli consentiranno di spiccare il volo, in un prossimo futuro, verso lidi più ambiti. Tmw.
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