NAPOLI – Spinge che è una bellezza, crossa pure altrettanto bene. Un paio di cosette niente male che Kévin Malcuit ha mostrato praticamente dal suo arrivo, col risultato d’infiammare da subito la platea del San Paolo. Scatto, doppio passo, dribbling nello stretto, facilità di cross, tutto molto bello ed all’apparenza anche continuativo, visto che il franco-marocchino non perde occasione di sciorinare i pezzi pregiati del suo repertorio. Riuscendo a mettere da parte qualsivoglia tipo di timore reverenziale, anche quando s’è ritrovato di fronte la Juve all’improvviso (sostituendo Zielinski). Le prime cinque in panca a scrutare cliché e movimenti e le restanti sette di campionato in campo, per quattro volte dall’inizio alla fine, per un totale di 418 minuti (e potrebbe arrivare presto l’agognato debutto in Champions). E’ l’unico esterno difensivo (in “attività”) rimasto con Ancelotti e pochi altri a Castel Volturno (s’allena con Ghoulam, in attesa del rientro di Hysaj e Rui): periodo di sosta utile per continuare a mettere a punto sia la condizione che i necessari risvolti tattici. L’ultima volta nell’undici iniziale contro l’Empoli (solo 10 minuti ma di spessore col Genoa, quando c’era da spingere), ed è candidato per una probabile maglia da titolare col Chievo.
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CDS, Malcuit in pole contro il Chievo
Malcuit in pole contro il Chievo
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