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Il Roma – Libero fa la morale ai napoletani per il titolo contro la Juventus

Il Roma – Libero fa la morale ai napoletani per il titolo contro la Juventus

Il Roma su Libero che fa la morale ai napoletani per il titolo contro la Juventus

Redazione

La tanto discussa prima pagina del “Roma” finisce anche su “Libero”, il quotidiano di Vittorio Feltri che non molto tempo fa fece scalpore titolando “Salutame a soreta” dopo l’uscita del Napoli dalla Champions. I giornalisti di “Libero” furono accusati dai tifosi azzurri, infuriati per l’espressione irriguardosa che nulla aveva a che fare col calcio. La replica fu che si trattava soltanto di uno “scherzo”, un titolo fatto con ironia. Evidentemente questo non vale per il titolo del “Roma” di domenica scorsa, quel “Rubentus” scritto dopo gli episodi di Cagliari-Juventus, con i gravissimi errori arbitrali. Il “Roma” ha scelto un titolo provocatorio, deontologicamente discutibile, ma che aveva lo scopo di fare rumore, sensibilizzare tutti per un problema, quello delle sviste arbitrali, che può rovinare il nostro campionato. Il termine usato non è un’offesa, ma semplicemente la citazione di un nomignolo che si sente e si legge continuamente sui social tra i tifosi, o negli stadi, o semplicemente negli sfottò da bar.

DOVREBBE SAPERNE qualcosa “Libero”, che di titoli provocatori e discutibili ne pubblica a bizzeffe. Invece il giornale di Feltri affida a Giuseppe Cruciani un durissimo editoriale di critica, con i presunti “piagnistei” del popolo napoletano ancora una volta nel mirino. Al di là di un errato “piagne” (semmai sarebbe “chiagne”, “piagne” è romanesco, al limite), il concetto espresso dal giornalista è che i napoletani piangono ma vengono “fottuti”. Dopo attacchi generalizzati nei confronti dei napoletani, stavolta l’attacco prende spunto dal titolo del “Roma”: «Al piagnisteo napulitano non c’è mai fine. A Napoli vedono continuamente fantasmi e pericoli. La Juve è sempre Satana e sinonimo di ruberie e furti con scasso. Insomma, il solito ridicolo repertorio: i poteri forti, il Nordi, gli Agnelli che comandano. Roba da matti - scrive Cruciani - ora, finché certe cose vengono dette sul web o su internet ci si potrebbe passare sopra. Ma in quella redazione ci hanno pure ragionato, hanno trasformato l’insulto da curva in una bella copertina». Cruciani alla fine torna al passato: «In conclusione vengono in mente gli insulti di cui fu ricoperto Libero un mese fa quando osò titolare, scherzosamente, sull’uscita del Napoli dalla Champions con un “Salutame a soreta”. Scesero in campo, per attaccate Feltri e compagnia, anche scrittori e filosofi. Napoli sarà anche prima nel calcio, ma certamente nelle lacrime non teme nessuno».

Fonte: Scotto - Il Roma