Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa presente a Salisburgo.
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De Laurentiis in conferenza: "Il Napoli dovrebbe avere più potere"
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Napoli e su Insigne
"Non mi risulta che Insigne sia sul mercato, un conto è desiderare, un conto è dire che sia appetibile. Non c'è un prezzo per Insigne, altrimenti avremmo messo la clausola rescissoria. Ancelotti sa che questa è casa sua. Coincidono i suoi pensieri con i miei, quando vorrà rinnovare il suo contratto non ci saranno problemi.
Gap con la Juventus? Se io fossi la Juventus, per colmare il gap con le grandi in Europa, dovrei indebitarmi. Io non posso farlo. Sono considerato il virtuoso del calcio perchè mi sono indebitato solo con me stesso quando eravamo in Serie C ma è diverso. All'interno di certe compagine dove c'è anche la quotazione pubblica, sono tanti a metterci bocca. Il salto di qualità lo devi fare anche cambiando i regolamenti e nessuno lo ha capito, Giorgetti, Lotti, Gravina, la Federcalcio e nemmeno Malagò. Perchè il signor Veltroni ha cambiato tutto? Perchè i club che si indebitano, imbroglieranno. Allora cosa si fa? Un nuovo regolamento ma qui si continua a dire no. Noi lavoriamo per i tifosi. Questa mentalità che mi ha fatto scappare dalle Universiadi perchè mi devo ritrovare al tavolo con populisti. Chi non ha la capacità di distinguere la cosa giusta da quella sbagliata ha bisogno del consenso popolare per passare dal Comune alla Regione. E vedremo se ci riuscirà.
Vincere senza indebitarsi? Credo che nei prossimi cinque anni il calcio cambi. Io sono l'unico titolare del club. In altri paesi ci sono gli arabi, in Spagna è ancora diverso dove neanche Florentino è il vero proprietario del Real. Speriamo che l'ECA con Agnelli si contrapponga all'Uefa per riuscire a cambiare le regole del gioco. Anche lì populisticamente dovremmo far giocare tutti, ma non è possibile perché c'è lo stadio virtuale e le tv ti obbligano a far giocare le squadre più forti. La Superlega sarebbe chiusa, lasciando poi la serie A. In Italia la serie A mantiene tutte le categorie, dovrebbe avere voce in capitolo, invece lascia a Lotito il gioco delle tre carte.
Superlega? Difficile risoluzione, credo sarà per territorialità. In Italia il Napoli è la terza-quarta squadra italiana, quindi è chiaro dovrebbe avere più potere dell'Udinese ma non va così perché ognuno ha i propri problemi, a Milano, Roma o Napoli. Se dovessi rifondare il calcio italiano farei una Superlega con 12 squadre, come franchigie americane, diminuendo anche le squadre in C perché pure lì facciamo ridere.
Politica per il calcio? Spero facciano politica per il paese. Ora abbiamo uno che ha fatto alcuni errori e spero li risolva. Se Salvini ha la maggioranza, puoi metterti al tavolo con lui e parlare del calcio.
Finale europea tutta italiana? Sarebbe il più bel regalo degli ultimi 15 anni. Lo vorrei regalare ai tifosi del Napoli. Juventus? Ieri Simeone ha perso la partita. Salisburgo? Domani faremo giocare due difensore che non hanno mai giocato insieme ma hanno i numeri. Spero non entrino con timidezza in campo. Per il resto abbiamo una squadra forte. Giuntoli? E' bravo a prescindere".
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