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Koulibaly: “Siamo rimasti per fare la storia. Higuain il più difficile da affrontare”

Koulibaly: “Siamo rimasti per fare la storia. Higuain il più difficile da affrontare”

Il difensore Kalidou Koulibaly ha parlato attraverso i microfoni de Il Mattino

Redazione

Il roccioso difensore Kalidou Koulibaly è nella redazione del Mattino per parlare di calcio e non solo. Ecco le sue dichiarazioni: "Lo deve dire Sarri, non io. Io so che con lui e il suo staff sono cresciuto tanto. Mi hanno parlato tanto, mi hanno spiegato tutti i difetti che avevo. Era difficile da sentire ma ci dovevo passare, per crescere bisogna ascoltare le critiche. Lo hanno fatto con rispetto, per farmi diventare un giocatore di livello. E poi è importante avere Albiol al fianco, ha vinto tantissimo, con squadre monumentali".

Sugli schemi di Sarri:"Siamo più attenti al movimento della palla che dell'uomo. Ci ho messo tempo, si è visto che all'inizio non giocavo. Dovevo aspettare, Sarri aveva ragione. Anche Ciccio Calzona mi ha aiutato tanto, con lui tante volte ho studiato i movimenti. Sono contentissimo perché oggi sono un altro calciatore".

Sull'attaccante più difficile da affrontare: "Higuain. Si è allenato tanto con noi, conosce i nostri difetti e i nostri schemi".

Se sono consapevoli della loro forza:"Siamo rimasti per fare la storia del Napoli".

Sul razzismo: "Dopo gli ululati di Roma con la Lazio, la reazione dei tifosi del Napoli mi emozionò tanto. Non mi era mai successo di vedere sessantamila persone con la mia maschera. I cori contro i napoletani e contro la città mi fanno male come se fossero cori contro la gente di colore".

Sulla schiavitù:"Mi sembra che su questo punto stiamo tornando indietro. Non deve esistere differenza tra uomini. A Napoli sono stato accolto benissimo. Quando sono arrivato sembrava che vivessi qui da due anni. Eppure prima di arrivare ne avevo sentito parlare male".

Sugli idoli Malcom X e Mandela:"Le loro idee mi hanno insegnato molto. Che lottando nulla è impossibile. Il primo anno a Napoli giocavo poco, oggi sono contentissimo. Nel calcio simboli sono stati Thuram e Vieira, con un ruolo nella società oltre il calcio".

Sull'arrivo a Napoli: "Giocavo in Belgio, quando Benitez mi ha chiamato per portarmi a Napoli pensavo a uno scherzo. Gli ho attaccato il telefono. Poi mi ha chiamato il mio procuratore per dirmi che era tutto vero. Allora ho richiamato Benitez per chiedergli scusa...".

Sullo Scudetto:"Il portiere del mio palazzo mi ha fatto vedere il video con i festeggiamenti per il primo scudetto. Mi ha detto anche che è l'1 per cento di quello che accadrà se vinco lo scudetto con il Napoli".

Sul futuro: "Ringrazio il mio procuratore Satin, anche se per la stampa è un cattivo. Anche grazie a lui sono rimasto a Napoli e ho rinnovato".