Sul futuro del Napoli: "La mancanza di Spalletti, come collante, può influire sulla decisione di alcuni giocatori che avrebbero potuto fare un patto tra di loro di rimanere ancora un anno per provare a vincere ancora. Così, ognuno per sé e Dio per tutti. Il rischio c’è, a meno che non arrivi un allenatore molto carismatico con cui ripartire alla carica. Per questo, forse, De Laurentiiis sta facendo all-in su un ‘hombre vertical’. Credo che Luis Enrique sia l’uomo giusto e penso che con lui si possa pensare davvero alla svolta, anche se io, dal profondo del mio cuore e della mia mente, penso ancora che un colpo di scena finale possa esserci con Spalletti che resta in azzurro. L’ho criticato quando ho pensato fosse da criticare, l’ho osannato e difeso quando ho pensato ci fossero critiche inutili. Oggi rappresentava il collante, quindi o si dà linfa nuova oppure c’è il rischio che possano partite in tanti e tra questi, il più insostituibile, è il coreano, perché è un difensore come non se ne trovano più, se dovessi scegliere ‘Kim, Kim, Kim’, vorrei ancora sentirlo a lungo al Maradona".
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