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Inviato Cardiff. Ci sono proprio tutti. Messi, Griezman, Mbappè, Cavani. E poi, ovviamente,

Inviato   Cardiff. Ci sono proprio tutti. Messi, Griezman, Mbappè, Cavani. E poi, ovviamente,

Inviato Cardiff. Ci sono proprio tutti. Messi, Griezman, Mbappè, Cavani. E poi, ovviamente, Dybala e Bale, il grande padrone di casa a Cardiff. I protagonisti di questa edizione della Champions League sono tutti raffigurati sulle mura...

Redazione

Inviato Cardiff. Ci sono proprio tutti. Messi, Griezman, Mbappè, Cavani. E poi, ovviamente, Dybala e Bale, il grande padrone di casa a Cardiff. I protagonisti di questa edizione della Champions League sono tutti raffigurati sulle mura principali del castello di della città gallese. Quelle che si affacciano proprio sul Millennium Stadium, il tempio che domani sera vedrà affrontarsi Juventus e Real Madrid nell'atto conclusivo della competizione più prestigiosa d'Europa.

E in mezzo ai signori del calcio europeo c'è posto anche per Lorenzo Insigne: il napoletano del Napoli. Merito di quei piedi così delicati da avergli fatto guadagnare un posto dell'Olimpo del calcio che conta. Lui che per mezzora ha fatto sognare i tifosi azzurri con quel col al Bernabeu che entra di diritto nella storia calcistica del Napoli. Un gol che per molti resterà indimenticabile. Probabilmente anche per Keylor Navas: sì, perchè il portiere del Real Madrid non si sarebbe mai aspettato un pallonetto da metà campo. Beffato lui, e beffati poi i tifosi del Napoli che quella notte di Madrid la porteranno nella mente e nel cuore per anni.

Ecco perchè Lorenzo Insigne è finito accanto ai più forti di tutti. Caso del destino, alla destra di Edinson Cavani: un altro che quando si parla di Napoli occupa un posto di tutto rispetto nelle gerarchie della storia e della memoria. Lui dalla Champions è uscito nel modo più crudele, vittima della storica remuntada del Barcellona ai danni del suo Psg. Non come Insigne e il Napoli che invece hanno conquistato l'onore delle armi. Due volte in vantaggio contro il Real Madrid: la corazzata di Cristiano Ronaldo e soci che di Champions ne ha già portate a casa 11 e domani si gioca l'occasione di mettere in bacheca anche la dodicesima.

Ma quella che si è appena conclusa, per Insigne, è stata davvero una stagione da incorniciare. E il gol al Bernabeu, in Champions contro il Real Madrid, nient'altro che la ciliegina sulla torta. Il giusto premio per un'annata da 20 centri: 18 in campionato, uno in Champions e uno anche in Coppa Italia, giusto per non farsi mancare nulla. Senza dimenticare gli assist: 12 totali. Numeri da far girare la testa, ma non a Lorenzo che anzi resta saldamente con i piedi per terra, fresco di rinnovo e con la precisa idea di diventare bandiera di quel Napoli che oramai sente sempre più suo.

Oggi la sua immagine è anche sulle mura del castello di Cardiff, all'altezza di quelle degli altri giocatori eliminati agli ottavi di finale. L'obiettivo è chiaramente quello di avanzare ancora, arrivare il più avanti possibile, che vorrebbe dire anche andare avanti nella competizione. Sempre con la stessa maglia, quella del Napoli, quella che ha deciso di tatuarsi addosso come fosse una seconda pelle. Intanto fa passi da gigante, nonostante il fisico non dica lo stesso, ma con quei piedi e quella fantasia - l'ultimo gol in campionato, quello contro la Sampdoria parla da solo - nessun traguardo gli è precluso.

A Kiev - sede della finale di Champions 2018 - non ci sono castelli da conquistare e quindi non ci sono mura da dover addobbare con le foto dei protagonisti della lunga cavalcata: un motivo in più per Lorenzo Insigne per arrivarci di persona. Sulle sue gambe. Con i suoi gol e con le sue giocate. A partire dal preliminare di agosto. Il Mattino .