Dopo aver trascorso la maggior parte della sua carriera sportiva al Napoli, Maradona andò a giocare al Siviglia per una stagione. Il club, consapevole dei problemi personali di Maradona, ingaggiò un investigatore privato per seguire Diego. Charlie M. ha raccontato tutto in un'intervista a Vozpópuli:
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L’investigatore di Maradona: “Era circondato da brutta gente. La sua casa sembrava un centro commerciale”
Parla l’uomo che venne incaricato di controllare Diego ai tempi del Siviglia
"Ci ha subappaltato (il detective assunto dal Siviglia) perché eravamo un'agenzia che aveva giovani. Avevano bisogno di persone dinamiche. Addirittura usammo un dispositivo tecnologico per controllare Maradona. Poi servivano persone che avessero una moto perché Diego amava la velocità e per seguirlo servivano mezzi appositi. Ricordo che c’era una strada realizzata per l'Expo che non aveva ancora semafori. Una volta raggiunse 190 chilometri orari”.
Poi l’aneddoto su quando si faceva la guardia alla casa di Maradona:
“Quella casa non aveva varie via d'uscita, questa era la cosa buona. Era uno chalet e c'era solo una via d'uscita. Quindi abbiamo messo una macchina lì e ci siamo alternati nel controllo. Quella casa era come El Corte Inglés (rinomato centro commerciale). Abbiamo contato 18 o 20 italiani, argentini che andavano e venivano. Purtroppo Diego era circondato da dieci o dodici personaggi poco raccomandabili”.
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