ultimissime calcio napoli

L’intervista – Raiola preoccupa per Insigne: “Pronto ad essere capitano, il Napoli…non lo so”

L’intervista – Raiola preoccupa per Insigne: “Pronto ad essere capitano, il Napoli…non lo so”

Inutile giraci attorno: Mino Raiola, premiato ieri a Napoli come manager dell’anno dalla giuria di Football Leader, è uno degli agenti più influenti del calcio italiano e mondiale. Basta dare una scorsa alla lista dei suoi...

Redazione

Inutile giraci attorno: Mino Raiola, premiato ieri a Napoli come manager dell’anno dalla giuria di Football Leader, è uno degli agenti più influenti del calcio italiano e mondiale. Basta dare una scorsa alla lista dei suoi assistiti (Balotelli, Donnarumma, Ibrahimovic, Insigne e Pogba tra gli altri) per capire quanto peso abbia nel panorama del calciomercato. Senza dimenticare la predisposizione a portare i suoi giocatori a guadagnare sempre di più nelle piazze più ambite. Anche questo vuol dire essere uno dei signori del calciomercato. Adesso nella sua scuderia c’è anche Insigne.

Insigne è pronto per diventare il capitano del Napoli?

«Lui è pronto, ma il Napoli non lo so».

Cosa intende?

«Bisogna avere rispetto per i giocatori e le bandiere».

E invece?

«Qui il troppo amore si può anche trasformare in odio. Non si può amare un giorno e odiare quello dopo. Il pubblico rischia di essere troppo volubile».

Insigne e Balotelli sembrano molto affiatati in Nazionale: una coppia che si potrebbe vedere anche nel Napoli?

«Bisogna chiederlo ad Ancelotti».

Perché?

«Là davanti ha quattro attaccanti per adesso».

E allora?

«Ad agosto si vedrà. Di sicuro, tranne Insigne, nessuno degli attaccanti del Napoli è forte come Mario».

Cosa pensa della scelta di Ancelotti per la panchina del Napoli?

«E' un marchio che non si discute: è un usato garantito per il dopo Sarri».

Quindi condivide la scelta?

«Carlo ha fatto una scelta giusta anche se difficile e rischiosa perché un piazza come Napoli pretende tanto. Poi bisogna sposarsi, e questo è un altro discorso e si potrà valutare solo in corso di stagione».

Tornando a Balotelli: è contento che sia tornato in Nazionale?

«Che Balotelli sia in Nazionale è la normalità. Prima erano fuori di testa a non convocarlo. Per me in Italia una punta più forte di Mario non c’è e dobbiamo essere orgogliosi di questo. Qualcuno ha pensato che potevamo qualificarci per il Mondiale e non voglio aggiungere altro. Quindi sono contento per l’Italia che sia tornato, anche perché la Nazionale è la passione di Mario».

Peraltro Balotelli si può prendere a parametro zero.

«Che sia a parametro zero non è del tutto vero, ma certamente oggi può essere un grande affare sia dal punto di vista tecnico che commerciale. Chi ha in mente un progetto importante può farci un pensierino».

Non ha più problemi caratteriali?

«Non vale più neppure la scusa dei comportamenti di Mario perché negli ultimi due anni è maturato».

Vuole dare un suggerimento di mercato a De Laurentiis?

«Sta a lui capire se vuole migliorare la squadra».

Che rapporto avete?

«Con lui ho un rapporto diciamo così speciale, ma comunque di rispetto. Fino ad oggi abbiamo fatto poche operazioni insieme».

Come mai?

«Non sempre vediamo le cose dalla stessa prospettiva ma questo non rappresenta un problema. Anzi bisogna fargli solo i complimenti».

Per cosa?

«Se il Napoli è arrivato secondo nell’ultimo campionato è sopratutto merito suo. Non si può solo criticare nei momenti difficili».

Vi incontrerete?

«Se lui ha voglia, io sono a disposizione».

Capitolo Donnarumma, cosa c’è da aspettarsi per il suo futuro?

«Bisogna rispettare sempre i tifosi, specie quelli intelligenti, e quindi Gigio rimane a vita al Milan».

Sta facendo ironia?

«Non conosco questa parola».

E quindi?

«Lo ripeto: Gigio rimane a vita al Milan, come vogliono i tifosi. Anzi: è più facile che vadano via i cinesi che se ne vada via lui».

Cifre folli e contratti faraonici, come è cambiatoil calciomercato? «Oggi è diventato un gioco a sé, in certi momenti è diventato più importante del calcio giocato e certe operazione si fanno solo per farle». Il Mattino.