Un po' Insigne, un po' Verdi.
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Un po’ Insigne, un po’ Verdi
Fabián è stato capacissimo di subentrare a Verdi e riuscire a segnare nel tipico "stile Insigne"
Subentrato al 4' a causa dell'infortunio dell'ex Bologna, Fabián ne raccoglie immediatamente l'eredità e, forse per non far sentire la mancanza di chi tira indifferentemente con un piede e con l'altro, dieci minuti dopo va in gol. Di destro a giro, sebbene sia un mancino naturale.
Lo spagnolo interpreta perfettamente la necessità di un factotum in area azzurra e accetta il compito, superando di molto ogni richiesta. D'altronde l'ha detto fin dal primo giorno che avrebbe fatto tutto quanto volesse Ancelotti, e anche qualcosa in più.
"E' finito il calcio" commenta scherzosamente proprio il tecnico con il suo centrocampista, eppure sa che la verità risiede al polo opposto. Il calcio comincia in questo modo, altro che terminare.
Dopo sprazzi di campionato trascorsi ad adattarsi ai moduli e ai desideri del tecnico, che lo schiera esternamente mentre lui preferirebbe stare in campo da centrale, Fabián sta sfoggiando classe e intelligenza tattica, togliendosi qualche volta anche il piacere del gol. Per adesso nessuno banale: con la SpagnaUnder-21 il suo sigillo all'Islanda è un bacio perfettamente dischiuso verso la porta avversaria.
Mentre Ancelotti studia e rivede quel 4-4-2 che spinge con più calciatori tra le linee, la squadra si conosce e diventa duttile nella testa, prima ancora che nell'ordine da seguire in campo. Ieri sera Fabián è stato quasi un regista, al fianco di Allan: dalle sue idee e dai suoi inserimenti sono partite diverse azioni offensive napoletane. Tuttavia è stato capace anche di ridimensionarsi a favore della trequarti, quando il capitano Hamsik ha preso il posto in campo di Arek Milik.
Già nel corso del ritiro di Dimaro, lo spagnolo aveva sorpreso tutti per la rapidità e la capacità di percorrere in larghezza tutto il centrocampo, inserendosi e scambiandosi coi compagni a seconda delle situazioni. Camaleontico, come tanto piace definire il calcio di Carlo Ancelotti.
D'altro canto, prima di arrivare in azzurro, Fabián era stato sondato in patria dal Real Madrid; e se un club così decide di puntare su un mancino, è sicuro che ha a disposizione un solo piede ma che ne può disegnare tante di magie quante un ambidestro, e talvolta superarsi educando anche l'altra scarpetta.
E avevano sicuramente ragione: lo spagnolo ha messo in rete un tipico gol della collezione 'Lorenzo Insigne' con la capacità di switchare che ha solo Simone Verdi.
Insomma, non solo sa spostarsi da una zona all'altra, lo spagnolo è capace di interpretare desideri e necessità.
Proprio i due compagni di cui sopra sono da valutare in vista di mercoledì sera, quando il Napoli sarà ospite al Parc des Princes del PSG, ma Ancelotti ha una certezza in più: se dovesse chiamare in causa Fabián, sa che sarà capace di trasformarsi e divenire tutto ciò di cui ci sarà bisogno.
di Sabrina Uccello
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