ultimissime calcio napoli

Insigne: la fascia da capitano è un laccio emostatico

Insigne: la fascia da capitano è un laccio emostatico

THE WINNER IS - INSIGNE, la fascia da capitano pesa troppo sul braccio. Ecco la rubrica del "vincitore"

Claudia Vivenzio

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it benvenuti nuovamente nella rubrica “THE WINNER IS”, quella che ha la scopo di decretare il “vincitore” della partita in base ad una serie di parametri molto variegati: quali l’intelligenza, la bravura, il carattere, la tecnica, l’etica ma ci sarà anche spazio, lì quando ci sarà poco da gioire, alla satira e all’ironia.

MATCH - Prestazione deludente degli uomini di Carlo Ancelotti contro il Torino di Walter Mazzarri. Poco da elogiare: gli azzurri sono apparsi estremamente molli e opachi. Non c'è mai stata la scintilla, il guizzo, e se c'è stato non è mai stato concretizzato. Il problema questa volta più che mai sembra in attacco.

ATTACCO - E' qui che arrivano i maggior problemi del Napoli: nelle ultime 4 partite si sono verificati ben 3 risultati imputati sullo 0-0. Non bastano 90 minuti agli azzurri per fare un gol e probabilmente viste le prestazioni non ne basterebbero nemmeno 1000. Tutti gli attaccanti sono poco proliferi, anzi per nulla ma uno su tutti si deve ormai prendere le responsabilità della squadra e delle proprie performance troppo deludenti: è Lorenzo INSIGNE.

INSIGNE - Lorenzo continua a "macinare" (paradosso) digiuni su digiuni e gare poco convincenti. Il numero 24 è però consapevole delle proprie lacune e infatti in seguito alla vittoria per 3-1 contro lo Zurigo, match di Europa League, ha dichiarato di sapere di non essere in gran forma: Insigne dunque ci mette la faccia, ma non basta. Lorenzo dovrebbe metterci i piedi. La consapevolezza è sicuramente un passo importante per il migliorarsi ma per adesso non sembrano esserci risultati in chiave di prestazioni né di gol: anche oggi ritorna a casa a stomaco vuoto.

CAPITANO - Lo scugnizzo però ormai è il nuovo capitano. La fascia l'ha ereditata dal grande vuoto lasciato da Marek Hamsik e ora più che mai non può permettersi di sbagliare. Sulle sue spalle gravano 12 anni di una cresta portata sempre altissima, mai piegata. Insigne non è più un bambino ma un uomo ed è chiamato a sorreggere sulle proprie spalle tutta una squadra, lui più di tutti dovrebbe fare la differenza con i proprio gol, le proprie prestazioni al top e anche il suo carattere, la grinta, gli attributi. Non un gran debutto al San Paolo del nuovo capitano.

La fascia da capitano più che un leggero tessuto elastico sembra essere un vero e proprio laccio emostatico che blocca (la circolazione sanguigna di) Insigne.

La fascia da capitano pesa ancora troppo sul braccio di Lorenzo, braccio che sembra ancora troppo gracile.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©