Centrocampista dell'Eintracht Francoforte, ma con un passato al Napoli, Jonathan De Guzman ha rilasciato alcune dichiarazioni proprio su quel periodo durante un'interista al portale De Volkskrant. Uno dei momenti più difficili per il calciatore è stato nel marzo del 2015 quando si è ritrovato a dover fare i conti con un rigonfiamento allo stomaco molto doloroso:
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De Guzman: “Giuntoli improvvisamente mi ha colpito in faccia: voleva che lasciassi Napoli”
De Guzman: "Giuntoli improvvisamente mi ha colpito in faccia: voleva che lasciassi Napoli"
"Sono stato messo a dieta, meno carboidrati, mi sono riposato ma il dolore continuava a tornare. Scansioni e test di risonanza magnetica non erano importanti. Benitez ha detto: vai da un altro dottore. Ma quello non mi era permesso dal club perchè De Nicola aveva il potere. Se invece di più di 10 chilometri puoi camminare solo 6 chilometri a metà forza, sì, allora un allenatore non ti vuole. Non credevano che avessi avuto problemi. Mi è stato detto così spesso che ho iniziato a dubitare dei segnali del mio stesso corpo. Era malato."
Il calciatore racconta, poi, di un'offerta del Bournemouth che lui non voleva accettare poichè concentrato sul recupero: un’offerta dal Bournemouth, ma non vuole accettare perchè è alle prese con un infortunio e vuole pensare al recupero: "Giuntoli si è davvero arrabbiato. Il suo assistente mi ha detto: 'ascolta, se non firmi si arrabbierà molto, se non firmi sarai morto per il Napoli, non giocherai mai più'".
In accordo con i suoi agenti, ha poi deciso di risolvere prima con il Napoli e, poi, di valutare il trasferimento. Si è, quindi recato a CastelVolturno dove: "Ero nello spogliatoio e Giuntoli ha detto: "'Hey pezzo di merda, pezzo di merda, vieni qui'. Siamo andati alla sala dei giocatori. Giuntoli disse: 'Tu te ne andrai, te l'hai promesso'. Dissi: 'Non ho promesso niente'. Improvvisamente mi ha dato un pugno in faccia e a quel punto sono impazzito. Abbiamo iniziato a litigare furiosamente, volavano sedie. C’era il mio compagno di squadra Zuniga che cercava di separarci. Mi diceva ‘dai, prendi le tue cose e vai a casa'".
Il calciatore sostiene, poi, di aver provato a contattate anche De Laurentiis ma senza avere risposta e da quel momento non ha più visto il campo: "Ho giocato e riso con quei ragazzi tutto l'anno. Nessuno mi ha aiutato. Lo capisco da qualche parte".
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