GIUSEPPE BORRELLI, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è intervenuto a "Fuori Gara", trasmissione dedicata al Calcio Napoli in onda su Radio Punto Zero, dal lunedì al venerdì, dalle 14.00 alle 16.00, condotta da Michele Sibilla e Fabio Tarantino. Ecco quanto ha affermato:
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GIUSEPPE BORRELLI, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli
GIUSEPPE BORRELLI, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è intervenuto a “Fuori Gara”, trasmissione dedicata al Calcio Napoli in onda su Radio Punto Zero, dal lunedì al venerdì,...
"Della vicenda Juventus non posso dire nulla perché non sono titolare delle indagini e poi c'è una questione di doveroso rispetto nei confronti dei colleghi che le hanno svolte. Per quanto riguarda Napoli la collega Parascandolo ha dato atto della presenza in curva di gruppi legati a frange non proprio operanti nella legalità ma ha anche escluso un controllo da parte della criminalità organizzata delle curve e di altri settori dello stadio San Paolo. Ovviamente a Napoli abbiamo frange criminali che hanno provenienza territoriale piuttosto marcata, conosciamo la suddivisione dei clan in base ai quartieri e sappiamo che all'interno delle curve la tifoseria viene rappresentata dagli stessi quartieri, ma non si può in alcun modo parlare di collegamenti strutturali tra il Napoli e la criminalità organizzata. Calcioscommesse? Dati i valori economici in gioco mi pare evidente che ogni eventuale sanzione debba avere efficacia dissuasiva, invece i provvedimenti sono spesso caratterizzati da sanzioni sempre più blande nei vari gradi di giudizio. In sintesi serve maggior severità per arginare il fenomeno. Come Sarri, anch'io credo che le vittorie e il bel gioco non siano incompatibili. Non si ricorda solo chi vince, ad esempio poche squadre nazionali siano ricordate più dell'Olanda di Cruijff. Senza la cessione di Clerici e l'acquisto di Savoldi, pagato due miliardi, acquisto solo apparentemente decisivo, sono convinto che il Napoli di Vinicio avrebbe vinto lo scudetto e sarebbe dunque passato alla storia. Questo Napoli può farcela, è un vero spettacolo da vedere. A De Laurentiis non possiamo muovere nessun'accusa d'incompetenza, sono i risultati a parlare per lui: un Napoli così competitivo per così tanto tempo non l'ho mai visto. Il presidente non è neppure avaro: il denaro derivante dalle cessioni eccellente è stato sempre saggiamente investito. La cessione di Higuain, ad esempio, ha permesso alla squadra di essere completa tra titolari e riserve. A questa società manca un diverso modo di fare comunicazione, non è possibile che una società simile non comunichi coi propri tifosi com'è successo quest'anno. Esiste poi un problema di struttura: in un mondo così professionale come il calcio non tutto può rimanere appeso al presidente che, per lavoro, è spesso lontano dalla città e quando manca tutto si blocca. La società dovrebbe darsi una struttura nuova con persone fidate - scelte dallo stesso presidente - che possano avere anche capacità comunicative differenti con stampa e istituzioni. Galliani al Napoli? De Laurentiis non ha bisogno di consigli perché, negli anni, anche se non so da chi, è stato sempre ben consigliato e lo conferma la progressione tecnica della squadra. Detto questo, avrei qualche perplessità sull'arrivo di Galliani al Napoli, anzi credo che, nonostante la sua bravura, sia difficile una sua ricollocazione altrove dopo l'esperienza al Milan. Sarri vuole restare al Napoli di sua spontanea volontà per vincere qualcosa. Ricordo che per molti l'idea di lasciare Napoli non è stata vincente e il caso Mazzarri è lampante ed è un esempio per tutti: l'allenatore toscano non credeva nel progetto azzurro e non ha saputo rinunciare ad un'offerta nominale dell'Inter accettando la proposta di un presidente (Moratti, ndr) che dopo due mesi ha ceduto la sua società ad altri. Tra Sarri e De Laurentiis continueranno ad esserci "increspature" di tipo caratteriale ma voglio ricordare a tutti che l'uscita del presidente a Madrid ha dato vita ad un turnover molto più accentuato da parte del tecnico. De Laurentiis può essere criticabile per come fa le cose, meno criticabile per le cose che fa".
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