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Gavillucci: “Cori a Udine? La partita andava fermata, il regolamento parla chiaro”

Claudio Gavillucci (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L'ex arbitro Claudio Gavillucci ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali. A seguire le sue principali parole

Tony Sarnataro

 L'ex arbitro Claudio Gavillucci ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Gavillucci

 (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

“L’unico arbitro che ha fermato una partita per cori discriminatori come Samp-Napoli? Dopo la mia interruzione di quella gara, se non sbaglio anche Rocchi interruppe la partita Roma-Napoli. Purtroppo, ci sono state anche altre occasioni e non capisco perché lunedì sera Manganiello non abbia interrotto momentaneamente la partita. Non avevo visto la gara e la prima cosa che sono andato a controllare quando me l’hanno detto se i cori erano udibili, chiaramente. Possiamo dire che Manganiello non abbia rispettato il regolamento? Il regolamento parla chiaro, l’arbitro deve far fare l’annuncio e può interrompere momentaneamente la gara, poi un eventuale interruzione definitiva spettava alle forze dell’ordine. Battaglia per un'AIA migliore? Il risultato personale è stato scarso, ho perso su tutti i fronti e non sono più associato AIA, in quanto avendo fatto ricorso contro la mia dismissione secondo l’Associazione non incarnavo più i valori dello sport e non meritavo più la tessera federale, invece in generale la mia battaglia ha portato un netto cambio di rotta di cui ne stanno giovando tutti gli arbitri oltre che la stessa Associazione. Il razzismo e la discriminazione razziale c’entra poco con la situazione dell’AIA, gli arbitri non sono razzisti, ma mi piacerebbe che una mancata interruzione di una partita per cori razziali da parte dell’arbitro fosse ritenuta più grave dell’ errore per un mancato rigore. Ho fatto ricorso perché i numeri mi davano ragione, se un arbitro viene considerato scarso non può essere designato per 18 partite in un campionato quindi quello che volevo sapere dal tribunale era solamente se la mia dismissione c’entrasse realmente con le valutazione tecniche come sosteneva l’Aia, valutazione che io non ho mai conosciuto durante la stagione”.