Adiós Pepe. I saluti, le lacrime e le strade che si separano, è stato questo il finale di stagione del Napoli. Reina ha fatto il giro di campo con la famiglia per salutare tutto il popolo napoletano che ha sempre avuto grande ammirazione per il portiere spagnolo, arrivato in azzurro nell'estate del 2013 e dopo una sola stagione andato via per le avances del Bayern Monaco in cui, però, riuscì a collezionare solo 3 presenze. Un solo anno lontano da Napoli, poi il romantico ritorno, dal 2015 al 20 maggio 2018, fino alla separazione definitiva, al definitivo addio. Quattro anni di Napoli conditi da 171 presenze tra Serie A e competizioni europee, quattro anni pieni di soddisfazioni e delusioni per trofei mancati, quattro anni di pura leadership, di carisma, di internazionalizzazione del gruppo.
ultimissime calcio napoli
FOCUS – Reina, bello e cattivo tempo: miracoli e papere indelebili ma un grande cuore azzurro
Amici di CalcioNapoli1926.it vi proporremo quotidianamente i numeri stagionali di ogni calciatore con un focus dedicato. Oggi è il turno di Reina
Quattro anni al centro del progetto azzurro, soprattutto nel triennio sarrista in cui è stato decisivo anche per le sorti del gioco del Napoli: grazie alle sue caratteristiche da metronomo del centrocampo è stato l’undicesimo giocatore di movimento: spesso e volentieri i compagni di squadra si appoggiavano a lui per cominciare l’azione palla a terra, far salire gli avversari e creare spazi per affondare il colpo in attacco. I suoi piedi e le sue mani sono stati spesso decisivi nei successi del Napoli.
Quattro anni magnifici all'ombra del Vesuvio in cui Reina ha fatto il bello e il cattivo tempo: tante, tantissime parate eccezionali che spesso hanno salvato il risultato e regalato punti al Napoli ma anche molte indecisioni sulle uscite o tiri “semplici” lasciati passare per valutazioni sbagliate. Prodezze ed errori che gli hanno garantito un aggettivo fondamentale: umano!
Alcuni “miracoli” resteranno per sempre negli occhi dei tifosi napoletani: le parate all’Olimpico contro la Roma, per due anni consecutivi, su Perotti e Fazio che hanno regalato, in entrambi i casi, la vittoria al Napoli; la grande parata su Maccarone in un Napoli-Empoli del 2016-17 che evitò il pareggio ai toscani e portò il Napoli all vittoria o il rigore parato a Balotelli come “record” per il primo rigore sbagliato dall’attaccante italiano.
Non sono mancate, allo stesso tempo, molte “papere”: dalla maldestra uscita contro lo Shakhtar Donetsk valsa il momentaneo 0-2 dei padroni di casa poi mai più recuperato, al gol di Keita Balde al San Paolo valso il pareggio con la Lazio o l’uscita a vuoto allo Juventus Stadium con il conseguente gol di Gonzalo Higuain.
Bastone e carota, dunque, Pepe Reina per il Napoli ma la sua esperienza in azzurro è stata fondamentale per tutti, dalla società ai tifosi: si è mostrato un professionista esemplare anche quando la società non ha ritenuto opportuno prolungargli il contratto in scadenza. Si è accordato con il Milan da gennaio 2018 per la prossima stagione ma il suo impegno in maglia azzurra è sempre stato ammirevole, da vero uomo e grande professionista. Si è sempre mostrato campione dentro e fuori dal campo.
I numeri stagionali di Pepe Reina sono esaltanti per la Serie A ma negativi per le coppe:
- Serie A - 37 presenze su 38: 29 gol subiti
- Champions League - 6 presenze: 11 gol subiti
- Europa League - 2 presenze: 3 gol subiti
Dalla prossima stagione difenderà i pali del Milan ma continuerà a difendere, come da lui stesso dichiarato, il popolo napoletano e Napoli che ha sempre amato e da cui è stato sempre amato. Nel calcio, si sa, le strade di tifoserie e calciatori spesso si dividono ma i momenti vissuti insieme, le gioie e i dolori sportivi resteranno indelebili. Napoli è con Reina, nonostante il futuro, nonostante la rivalità sul terreno di gioco. Napoli non dimentica. Adiós Pepe.
Salvatore Amoroso
Redazione
©RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA