Sarà Napoli-RB Leizpig (Lipsia) ai sedicesimi di Europa League, così ha decretato l'urna di Nyon ieri intorno alle 13. L'andata sarà al San Paolo il 15 febbraio alle 19, il ritorno alla Red Bull Arena il 22 dello stesso mese alle 21. Ma sappiamo realmente chi sono questi tedeschi? Scopriamolo.
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FOCUS – RB Leipzig: il capolavoro della Red Bull, l’odio immotivato e la lunga serie di talenti
Ecco un focus per saperne di più sull'RB Leipzig, prossimo avversario del Napoli in Europa League
COME NASCE - Nel 2009 la multinazionale Red Bull decise, dopo essersi insediata nel campionati austriaco, brasiliano e statunitense, di acquisire la licenza sportiva dello SSV Markranstädt e creare l'RB Leipzig. In Italia l'acronimo per esteso viene identificato scorrettamente con Red Bull, ma RB sta per RasenBallsport (sport del pallone sul prato). Appare un poco forzata la dicitura però, siccome era vietato inserire un marchio commerciale nel nome di un club, è stato fatto in modo che si creasse una sigla ambigua ma lecita. Lo stemma invece rimane fedele a quello della famosa bevanda austriaca, fatto di due tori rossi che s'incornano, i colori sociali sono il bianco ed il rosso e il soprannome nemmeno a dirlo è 'tori rossi'.
DAL 2009 AD OGGI - Partiti dalla quinta divisione nel 2009-2010, vengono promossi al primo colpo in Regionalliga nella quale ci rimangono fino al 2012-2013. La stagione successiva salgono nella 3. Liga, in cui abitano giusto il tempo sufficiente per l'upgrade nella 2. Bundesliga. Dopo un 5° posto nel 2015, il 2016 scalano l'ultimo gradino verso l'olimpo dei grandi, ovvero, la massima serie nazionale. In Bundesliga mettono fin da subito in chiaro le cose: questa squadra sarà il futuro della Germania. Chiude infatti al secondo posto dietro i colossi del Bayern Monaco. Quindi, oltre al titolo di vice-campioni, si guadagnano la qualificazione in Champions League. Il contemporaneo accesso del Salisburgo ha però aperto una serie di inchieste, avendo entrambe la stessa proprietà, ma dopo poco l'UEFA concede la partecipazione ad entrambe giudicadole autonome.
TUTTI CONTRO - Innemerevoli sono le tifoserie tedesche contrarie a ciò che è stato creato dalla Red Bull poiché lo ritengono un atto che va contro la tradizione del calcio ed in favore di interessi puramente economici. Famosa l'iniziativa del 2014 in cui supporters di varie squadre si sono unite nello slogan "Neinz zu RB" (No all'RB). In Coppa di Germania invece, in occasione della sfida contro la Dinamo Dresda, è stata fatta trovare in campo una testa di toro mozzata. Nel corso di questi anni molti tifosi hanno addirittura disertato lo stadio preferendo guardare le partite in tv o ascoltarle in radio. Potrebbe essere considerata un'idea condivisibile quella di questa parte di Germania, per così dire, conservatrice se solo non fosse che il club è stato creato per dare anche alla zona est della nazione rinnovato splendore e gloria nel calcio, ambito in cui hanno la meglio le società della parte occidentale. Avrebbero potuto far fronte a molti meno problemi acquisendo semplicemente le azioni di una società quantomeno discretamente famosa e diventarne semplicemente lo sponsor principale, anziché decidere fermamente di puntare alla valorizzazione di tutto un ambiente debole e piantato assiduamente nell'oblio. Inoltre è una tra le squadre con la media d'età più bassa del panorama europeo, simbolo di un progetto che mette anche al centro lo sviluppo di nuovi talenti autoctoni e non.
LA ROSA - Chi non vorrebbe essere al posto del tecnico Ralph Hasenhüttl, fortunato di allenare in una miniera stracolma dei minerali più preziosi. C'è il centrocampista Naby Keità, acquistato dal Liverpool in vista della prossima stagione per più di 50 milioni, destinato a far la concorrenza a Pogba in Premier per dimostrare chi sia tra i due l'erede di Yaya Tourè. Ma il guineano non è l'unica stella nel bel mezzo del campo: ci sono Konrad Laimer e Bernardo, quest'ultimo è il jolly brasiliano che si può trovare praticamente in ogni zolla di campo che va dalla difesa al centrocampo. Sulle fasce gli occhi si deliziano con Emil Forsberg, destinato a raccogliere per importanza l'eredità di Ibrahimovic nella nazionale svedese, e Marcel Sabitzer. Il primo ha spiccate doti offensive e finalizzative mentre il secondo è un abile tornante che fa della velocità e della resistenza le sue migliori doti. In attacco invece non smette di far gol Timo Werner, pilastro del club, giovane perno della nazionale tedesca e futuro della storia del calcio mondiale, che così continuando straccerà giusto qualche record di Klose e qualcuno di Gerd Muller. Se ricordate poi un certo Lilian Thuram, sappiate che si è reincarnato in Dayot Upamecano, giovanissimo difensore francese dalla completezza unica: una roccia dai piedi diamantati. Non dimentichiamoci anche dei vari Mvogo (por), Klostermann (dif), Kampl (cen) e Poulsen (att) a completare un organico che vanta una serie di talenti purissimi, dal futuro assicurato, già nel mirino dell'Europa intera.
IN CONCLUSIONE - Non sarà una partita per niente facile per un Napoli che, tra le italiane, risulta il più sfortunato al momento del sorteggio. Se addirittura gli azzurri dovessero mostrare il lato più buio di quest'ultime settimane, non ci sarà storia. Nonostante tutto bisogna anche da dire che i tedeschi hanno un po' deluso in Champions poiché, pur senza alcuna esperienza in campo internazionale, in un girone con Besiktas, Porto e Monaco si sarebbe potuto fare molto di più. In ogni caso segnate il 15 ed il 22 febbraio in rosso sul calendario, sarà uno spettacolo in cui ogni traiettoria del pallone diverrà un'opera d'arte.
REDAZIONE - Mattia Di Gennaro.
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