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Floro Flores: “Accetto le critiche dei tifosi, non dei politici! Il mio debutto a Napoli…”

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Antonio Floro Flores, ex calciatore del Napoli tra le altre, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it per spiegare le proprie dichiarazioni circolate nei giorni scorsi (“I politici danno la colpa ai calciatori”). Ecco quanto...

Luca D'Isanto

Antonio Floro Flores, ex calciatore del Napoli tra le altre, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it per spiegare le proprie dichiarazioni circolate nei giorni scorsi ("I politici danno la colpa ai calciatori"). Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:

"Leggo tanti luoghi comuni, troppi sui social, anche in un'intervista di Salvini ho letto un attacco ai calciatori. Accetto le critiche da chi paga l'abbonamento o il biglietto e fischia o contesta il calciatore, non dai politici. Stiamo da venti giorni chiusi in casa anche perché hanno rovinato la sanità italiana, si assumessero le loro responsabilità. Sono stato in tanti spogliatoi, ho indossato molte maglie e noi calciatori siamo sempre stati in prima linea per fare solidarietà. È anche fuori luogo paragonare i calciatori o i medici, lungi da me farlo, anzi m'inchino al cospetto di chi per professione salva vite umane ma dovrebbe essere lo Stato a valorizzare il lavoro, certamente non noi calciatori. Abbiamo un talento e il mercato stabilisce prezzi e compensi".

Le istituzioni affrontano bene questa emergenza? La risposta di Floro Flores:

"Non è compito mio dirlo, penso solo che io da normale cittadino mi sono reso conto di questo problema molto tempo fa parlando con Fabio e Paolo Cannavaro, bastava rendersi conto di ciò che era successo in Cina e cosa era stato fatto per contrastarlo. Preoccupato per il calcio italiano? Molto, anche i presidenti guidano delle aziende che magari stanno subendo fortissimi danni, ne usciremo con le ossa rotte. La situazione dei diritti televisivi è molto intricata, non vorrei essere nei panni di Gravina. Eccetto le big che hanno la solidità sufficiente per fronteggiare la tempesta, non so come faranno le altre a reggere l'impatto di questo tsunami. Il calcio sembra un divertimento ma non lo è, ci sono dei sacrifici di tanti componenti che lo mandano avanti, il danno comunque riguarderà tutti gli sport".

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Ripercorrendo la sua carriera...

"Rimpianti in carriera? No, assolutamente non mi lamento, ho vissuto tante esperienze bellissime: il debutto in Serie A con la maglia del Napoli, la squadra della mia città, l'esperienza al Genoa, quella ad Udine, la città in cui vivo adesso, la prima salvezza del Sassuolo, l'arrivo al Bari in cui mi hanno accolto benissimo, ho dei ricordi fantastici in ogni piazza in cui ho vissuto. Forse avrei voluto vivere meglio l'esperienza in Spagna, al Granada, ma hanno inciso dei motivi familiari. L'addio al calcio a gennaio è stata una mia scelta, non ne avevo più".