"Ci sono due categorie di allenatori: quelli che rovinano le squadre e quelli che non incidono. Io spero di appartenere alla seconda", ha detto Carlo Ancelotti alla vigilia di Napoli-Liverpool. Tuttavia, ci dispiace, ma tocca inserirlo in una terza: quella degli allenatori che trasmettono sé stessi a un gruppo. La squadra scesa in campo contro i campioni d'Europa, infatti, ha assorbito l'equilibrio e la pazienza del proprio tecnico. Il Napoli ha saputo attendere il Liverpool e anche il momento giusto per distarsi dalla copertura difensiva ed esporsi offensivamente, ossia nella seconda metà del match, quando il ritmo degli avversari è decisamente calato.Ancelotti sperava di vedere il replay della gara della scorsa stagione a Fuorigrotta e invece ha goduto di un bis decisamente più emozionante. Le prime tre gare di campionato hanno messo in luce la necessità di riequilibrare il reparto arretrato, sebbene quello difensivo sia un atteggiamento corale. Ebbene, detto fatto. Mai così brevemente e fermamente: monumentale Kalidou Koulibaly, che ha seminato polvere davanti al trio delle meraviglie di Klopp. Salah e Mané in particolar modo hanno patito la precisione di uno dei miglior centrali al mondo (questo concetto dovrebbe essere ormai universale). Qualche sbavatura di Manolas, che ha rischiato in almeno due uscite, è stata rivista benissimo da Meret. Ma il riconoscimento maggiore va tributato ai terzini: Di Lorenzo è sempre più vicino a quello che in gergo definiremmo un titolare inamovibile. Non trema mai, non è incerto e guarda sempre la palla piuttosto che il nome che figura dietro la maglia dell'avversario. Sugli scudi c'è Mario Rui, la cui ultima diapositiva di Napoli-Liverpool lo raffigurava disteso a terra mentre l'egiziano del Liverpool conduceva avanti la sfera. Siccome si sa che la parte bella della vita è il suo somigliare a una ruota che gira e rigira fino a darti una seconda occasione, ecco che la fotografia si capovolge: avrà atteso un anno il portoghese? In tal caso ne sarà valsa la pena. Instancabile ha corso i 90', impedendo o strozzando le ripartenze avversarie. Esemplare, intoccabile anche lui.Sotto tono Fabian, meno incisivo e attento del solito, nonostante il doppio tentativo di rete dei primi minuti. Si rivede anche Allan, un mastino che mordicchia le gambe dell'avversario instancabile.E tra i tanti tocchi magici, quello che non può mancare è il rinnovo di Mertens e Callejon. Chiave di volta e svolta per questo Napoli, ogni volta che c'è bisogno di creare e battere in rete. La proiezione offensiva dello spagnolo è la mano santa che offre sempre una soluzione in più agli azzurri, e per il belga c'è poco da aggiungere: a due lunghezze da Maradona, una rete e un assist che seguono la doppietta di campionato contro la Sampdoria. Lozano è, poi, così tecnicamente superiore e segue la sfera come una calamita al punto che Ancelotti gli ha concesso lo spazio di un centravanti. Tuttavia è un mestiere non replicabile né imitabile: bisogna nascervi. E mentre Mauro Icardi ha spostato il comune di residenza a Parigi, il San Paolo non rimpiange l'argentino che mai fu perché Fernando Llorente tre mesi fa ci ha provato e aspettava l'occasione per riuscirci: ha segnato al Liverpool e quelli del Tottenham lo scuseranno se ci ha pensato troppo tardi. Un altro abbraccio a Dries Mertens, col quale già scambia confidenze e favori sul terreno di gioco. Il Napoli ha una certezza in più, scelta da Ancelotti e promossa da De Laurentiis.La squadra di casa ha battuto i campioni d'Europa, spogliandoli di un'invincibilità che stavano già vedendo crescere di minuto in minuto a inizio stagione. Probabilmente perché il Napoli sembra sempre in fieri e invece è cresciuto, è diventato grande. Adesso forse sta cominciando a capirlo e sta arrivando il giorno in cui raccontare una notte di Champions League così soddisfacente non sarà straordinaria follia. di Sabrina Uccello©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Non è più una straordinaria follia
Non è più una straordinaria follia vedere il Napoli dilettarsi e imporsi in notti magiche come quella contro il Liverpool
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