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Demme, parla il padre: “Mio figlio è molto sereno, ora vi spiego perché gioca poco”

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Le dichiarazioni di Vincenzo Demme ai microfoni di AreaNapoli.it

Raffaele Troiano

Vincenzo Demme, padre di Diego, è stato intervistato ai microfoni di AreaNapoli.it, dove ha parlato della situazione del figlio all'interno del Napoli di Luciano Spalletti. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it.

Demme, le parole del padre: "Mio figlio gioca poco? Vi spiego perché..."

Demme napoli
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Di seguito le dichiarazioni di Vincenzo Demme ai microfoni di AreaNapoli.it: "Se Diego gioca poco è perché la squadra ha trovato un assetto e si sta esprimendo in maniera spettacolare. Spalletti ha ragione e fa le sue scelte per il bene della squadra. E poi, come si dice, "Never change a winning team", cioè squadra che vince non si cambia. Diego si sente parte del gruppo, dopo le partite è il primo ad abbracciare tutti ed è tra i primi ad essere abbracciato dai compagni. È un ragazzo serio, sereno, in allenamento dà sempre il massimo ed è felicissimo perché si va verso un secondo traguardo straordinario. E sarà un orgoglio per tutti noi. Il discorso trasloco è semplice: viveva a Posillipo, sul mare, in un appartamento al quarto piano, senza ascensore. Per necessità familiari ha deciso di cambiare, ma molti hanno speculato inventando bugie assurde tra problemi inesistenti e voci di mercato totalmente inventate. Non è bello raccontare fandonie ai tifosi.

Sul futuro al Napoli

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"Il futuro è adesso. Ci aspettano quattro mesi abbondanti molto duri: l’obiettivo è realizzare il sogno di tutti i napoletani e anche dei calciatori stessi. Per Diego sarebbe fantastico perché l’ultimo scudetto l’ha vinto l’unico Diego (ride, ndr). Parlare del contratto non sarebbe rispettoso nei confronti dei tifosi. E sono certo che questo è anche il pensiero dei dirigenti: è il momento di concentrarsi solo sulle partite. Spalletti è dello stesso avviso ed è stato chiaro. Mio figlio è tranquillo perché ha il contratto fino a giugno del 2024 e da professionista vuole onorarlo fino alla scadenza. Per il resto siamo curiosi di vedere i prossimi capitoli di questa favola napoletana che stiamo vivendo al fianco del numero 4 del Napoli, che è Diego Demme".

Sulla città

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"Dico prima quello che pensa Diego: lui vive la città, ama il clima e il cuore della gente che a suo dire è generosa ed ospitale. Poi adora la qualità della vita ed è affascinato dalle isole. Quando si alza e apre le persiane, vede Capri, Ischia, il Golfo, il VesuvioSai cosa mi dice? Che meglio di così non si può vivere e desiderare. Ora dico quello che penso io. Conosco e frequento Napoli da quasi 20 anni per lavoro, quando sono venuto per la prima volta il mio direttore mi disse: "Ma cosa vai a fare a Napoli?". Io risposi: "A Napoli trovi le cose più belle e più brutte, ma se sei bravo ed hai fiuto, ti imbatti soprattutto nelle belle. E se continuo a lavorarci dopo tanti anni, vuol dire che ho avuto ragione io". Ogni volta che vengo trovo qualcosa di nuovo e conosco persone meravigliose. Poi ci sono angoli naturali deliziosi e pure io amo il cibo napoletano. Mi dispiace solo che non ho ancora avuto modo di vedere il cratere del Vesuvio. Tempo fa arrivai con due minuti di ritardo rispetto all’orario indicato sul biglietto. Da buon meridionale, scherzosamente pensai che non fosse un problema, e invece furono inflessibili. Altro che Svizzera (ride, ndr). Secondo me sbagliarono, a volte serve buon senso ed elasticità, ma il discorso è lungo e non è il caso di affrontarlo qui".

Sulle voci di addio nei mesi scorsi

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"Ci ha infastidito tanto, non posso negarlo: tutto totalmente inventato. O meglio, alcune voci di mercato erano vere come quelle che arrivavano dalla Turchia e le altre relative ai club della Bundesliga, un campionato in cui non deve dimostrare nulla. Ma leggere "Demme spinge per lasciare il Napoli" oppure che "Il tedesco mai avrebbe accettato di restare se avesse saputo di non essere inserito in lista Champions" non è bello. Detesto le falsità. Diego si trova a suo agio, si è inserito molto bene e ha tanti amici, con alcuni dei quali sostiene "Tabita", una Onlus che si occupa dei cittadini meno fortunati e in difficoltà. Ripeto ancora una volta: non ha mai pensato di andare via. Soprattutto ora. Lui e la sua famiglia stanno vivendo un sogno e adorano anche il cibo italiano che è perfetto per una dieta sana".