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Cucci: “Napoli, con questi successi si può arrivare ai “tituli”

Cucci: “Napoli, con questi successi si può arrivare ai “tituli”

Italo Cucci, giornalista, attraverso il suo editoriale per Il Roma ha analizzato il momento del Napoli e parlato della lotta Scudetto.

Redazione

Il giornalista ed editorialista del quotidiano Il Roma, Italo Cucci, attraverso il suo editoriale per il quotidiano in questione ha voluto dire la sua sulla lotta Scudetto e sul momento del Napoli. "Napoli 38, Inter 36, quattordici partite senza sconfitte, due punti di differenza per un pareggio in più dei nerazzurri: non è esagerato dire che, dopo anni di juventinismo pressoché ineluttabile, la grande sfida è cambiata. Napoli- Inter sempre un classico è, forse un po’ più pericoloso per i ragazzi di Sarri - e già lo si è visto nel confronto diretto - per ragioni tattiche e perché dall’altra parte c’è Spalletti, pure lui scuola toscana (Allegri ha studiato da Galeone) che scherza col suo modulo “ a tre e mezzo”. Così, privo di tottismi perniciosi, ha resuscitato una squadra di mummie senza forzare il mercato e addirittura ha ottenuto da Mauro Icardi, fino a ieri detestato dai tifosi di San Siro, una continuità produttiva eccellente (15 gol in 14 partite, 5 doppiette e una tripletta). Non dà spesso spettacolo, l’Inter, fa solo dei gol molto belli: Spalletti se la gode. Un gioco prudente, risparmioso direi, come sta diventando quello di Sarri, finalmente orgoglioso di dire, dopo il magro successo sull’Udinese, «non abbiamo giocato molto bene ma come applicazione è stata una delle nostre migliori partite ». Parole sante che aspettavo da anni, convinto come sempre che raramente dare spettacolo aiuta a vincere. Tituli. A Napoli spesso perdono di vista la realtà, fuorviati dall’eterno sogno scudetto che partorisce errori e incubi; sostengono da tempo, ad esempio, che della Champions non gl’importa nulla, è solo un fastidio, scudetto e basta; ma Sarri non è sciocco, gioca la Coppa coi migliori, stravince col Shaktar eppoi va a Udine a farsi tre punti (e un grappino, mi auguro). Vincere aiuta a vincere - predico da una vita. È dunque un Napoli nuovo quello che venerdì affronterà la Juventus al San Paolo: più del suo gioco dovrà temerne la rabbia in corpo, spesso propellente decisivo per gambe e menti distratte dalla noia. E dalle incertezze dell’allenatore, l’Allegri che meriterebbe di passare alla storia (del pallone) e invece potrebbe essere ricordato come colui che teneva Dybala in panchina. L’assenza di continuità si fa notare anche nel rendimento dei fuoriclasse. Stavolta ha rinunciato a Higuaìn, ma dopo una incredibile varietà d’errori con un Crotone poco più che generoso ecco tornar la Juve più nota, quella che non perdona, incattivita dal digiuno di Mandzukic (l’operaio specializzato in verità campione) eppoi dalla voglia di rivalsa di De Sciglio, ignorato dai tifosi. Si chiamano motivazioni. E furono subito gol. Si prepara una settimana divertente".