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Cruciani: “Contro Verdi, insulti spaventosi. Uno ha il diritto di fare quello che vuole”

Cruciani

Nel suo editoriale per Libero, il giornalista Cruciani ha condannato gli insulti a Verdi

Redazione

Spiace tornare a scrivere di Napoli e schifezze, soprattutto perchè ci sono tantissimi tifosi della squadra partenopea "normali" e perbene che si vergognano di quello che è accaduto nelle ultime ore. Di cosa parliamo a questo giro? Parliamo del fatto che un giocatore di calcio del Bologna, tal Simone Verdi, attaccante 26enne di belle speranze anche se non

giovanissimo, dopo qualche giorno di incertezze (e forse di ripensamenti, ma non risulta essere ancora un crimine) ha rifiutato il trasferimento al Napoli che gli avrebbe assicurato non solo uno stipendio più sostanzioso ma anche la possibilità di competere per vincere il campionato. Un matto? Un autolesionista? Un furbacchione che si è già messo d'accordo con un altro team per il prossimo anno? O semplicemente una scelta di vita, di crescita come ha detto lo stesso ragazzo nelle dichiarazioni ufficiali?

Chissà.

Una cosa è certa: sono affari suoi. Quando si tratta di scelte, uno ha il diritto di fare quello che vuole, anche di tagliarsi gli zebedei se la cosa gli aggrada. E invece basta infilarsi

nel profilo Instagram di Verdi e viene fuori un campionario di insulti e invettive spaventose nei confronti del giocatore da far rabbrividire pure persone navigate come il sottoscritto. Gli

hanno detto di tutto, prima e dopo il gran rifiuto: merda, figlio di puttana, schifoso, bastardo, devi morire, spero che ti si spezzino le gambe, la tua fidanzata è una mignotta, e non sfuggono al massacro neppure la madre e parenti vari. Ora, conosco già l'obiezione: ma ricordate quando Bonucci la scorsa estate si trasferì dalla Juventus al Milan? I supporter bianconeri gliene dissero di tutti i colori e qualcuno si augurò persino la morte del figlio malato. È ovvio che malati di mente e delinquenti esistono ovunque e ad ogni latitudine, ma

quello che sorprende nel caso Verdi è la macchina che si mette in moto, la moltitudine, la massa di violenti del web che se ne fottono di essere riconosciuti e cominciano a manganellare senza sosta il malcapitato. In questo Napoli è un caso unico, e il semplice "no" di un calciatore alla squadra del cuore si trasforma in un reato di lesa maestà. Non vieni? E allora, scrive un tale rivolgendosi al calciatore, sei una "munnezza, un razzista di merda, marcisci a Bologna". Lo stesso che poi alza il tiro: "Adesso morirà qualche suo familiare". E ancora: "Un bel tumore al cervello". I commenti (chiamiamoli così per carità di patria) come questi sono migliaia, tutti scritti sotto la foto di Verdi e della danzata Laura mentre erano in vacanza a Dubai e "Beduini nel deserto" hanno scritto i due giovani ignari del deserto che alberga invece nei cervelli di questi trogloditi. Ecco una piccola lista di follie: "Ci hai preso per il culo, bastardo maledetto"; "Auguro la rottura del legamento crociato, così vediamo a giugno chi ti piglia".

Fonte: Cruciani - Libero Quotidiano