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Corsi: “Sarri-Juventus tradimento verso il Napoli? Macchè, è un premio che si è meritato”

Corsi: “Sarri-Juventus tradimento verso il Napoli? Macchè, è un premio che si è meritato”

EMPOLI – Un fiume in piena: Fabrizio Corsi, patron dell’Empoli, ha toccato tutti gli elementi più caldi del calciomercato italiano. Iniziando dalla firma di Maurizio Sarri con la Juventus: “Innanzitutto devo dire che per...

Redazione

EMPOLI - Un fiume in piena: Fabrizio Corsi, patron dell'Empoli, ha toccato tutti gli elementi più caldi del calciomercato italiano. Iniziando dalla firma di Maurizio Sarri con la Juventus: "Innanzitutto devo dire che per noi è un motivo di grande soddisfazione che un nostro ex allenatore sia arrivato al top del top. Quando prendemmo Sarri, nel 2012-2013, veniva da un esonero a Sorrento e nessuno ad alti livelli sapeva chi fosse.

Si capiva bene però che aveva una conoscenza del calcio troppo elevata per allenare in Serie C e i risultati col tempo gli hanno dato ragione. Empoli è stato senza dubbio il crocevia della sua carriera da allenatore". Corsi non condivide la rabbia dei tifosi del Napoli verso il loro ex tecnico: "Tradimento? Macchè. La panchina bianconera è la più importante d'Italia e rappresenta un premio che Sarri si è meritato sul campo. Ha incantato tutta Europa con la sua filosofia di calcio nel Napoli e poi trionfato pure al Chelsea con l'Europa League, speriamo che ora possa continuare il cammino vincente della Juventus".

In passato ci sono state incomprensioni: "E' logico che quando ti trovi a competere direttamente con una rivale come la Juventus può capitare di notare di trovarsi dinanzi a una società potente e con un certo riguardo da parte di tutti. Maurizio però è un professionista serio e non poteva certo dire di no a una chiamata così prestigiosa". Raccoglierà l'eredità di Max Allegri, cinque scudetti in cinque anni: "Non sarà facile continuare la striscia della Juventus, almeno in Italia, ma Sarri cercherà sicuramente di portare il suo calcio spumeggiante anche tra i bianconeri. Parliamo d'altronde di un allenatore che incentra tutto il suo lavoro settimanale sul possesso palla, da sempre il suo marchio di fabbrica. Che arriva in una piazza in cui proprio il gioco ultimamente era al centro della critica" - lo riporta  Corriere dello Sport.