Corbo: “Fabiàn resiste e combatte con la maglia strappata, Zielinski vaga come uno smemorato”

Antonio Corbo, giornalista di Repubblica, nel suo editoriale sulle colonne dello stesso quotidiano ha analizzato la gara di ieri sera tra Genoa e Napoli:

"Il dottor Ancelotti si gioca partita e futuro con una terapia d’urto. Irritato da un inguardabile primo tempo, dalla sfida tra polacchi ne elimina subito due. I suoi. Zielinski lo indispettisce, vaga come uno smemorato su strade perdute. Sembra stia in campo per caso. Milik è sulle gambe come in questo scorcio di stagione ha già dimostrato ma Zielinski ha responsabilità più gravi perché proprio lui nel disegno del Napoli deve essere la chiave d’ingresso però si avvicina troppo a Milik e Insigne che, a loro volta, dimostrano di non intendersi. Come se parlassero lingue diverse e si fossero conosciuti poco prima di sbarcare dall’aereo a Genova.

Il Napoli che fa saltare i nervi ad Ancelotti gioca nel primo tempo con Koulibaly che interviene in ogni emergenza difensiva con Albiol, che ragione e detta il gioco, integrando anche Hamsik che gode le rispetto di Veloso e tiene la posizione senza grandi idee. A centrocampo c’è il solito Allan che combatte, ma Callejon a destra sembra appannato dalle fatiche di Champions League. La rimonta del Napoli è complicata dal terreno. Il fango penalizza i più tecnici, ed un Napoli lezioso ha insistito fin troppo nel palleggio contro avversari scorbutici e determinati. Entrano Fabiàn Ruiz e Mertens e tocca al belga offrire l’assist giusto allo spagnolo che firma il pareggio in una difesa genoana che apre in area uno squarcio. C’è un varco, ma c’è Fabian Ruiz che con la maglia strappata come una bandiera resiste, combatte, attacca. È lui il giocatore simbolo dell’ultimo assedio, in un finale che il Napoli non dimenticherà. Un trionfo nella bufera".