Il giornalista Antonio Corbo ha scritto un editoriale per le pagine de La Repubblica. Ecco quanto scritto: "C’è un contratto di governo anche nel Napoli. Lo hanno definito in aprile De Laurentis e Chiavelli. Niente è scritto. Solo parole chiare e ferme condivise da due personaggi impegnati a lanciare finalmente la grande sfida a Juventus e Inter. Può essere ricordato come "il patto di Pasqua", uno di quei giorni di festa in cui il presidente era solo a Napoli, con tanto tempo per pensare. La signora Jacqueline era volata a Los Angeles per la nascita di un nipotino. Solo qualche ora di svago, il sabato santo in una tenuta stile California di Melizzano nel Sannio.
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Corbo: "Contratto di governo nel Napoli, si basa su 7 punti. Vi spiego"
Il giornalista Antonio Corbo ha scritto un editoriale per le pagine de La Repubblica
L’intesa con Ancelotti è il primo punto di forza nel Napoli 2020. È sparita una ipocrita favoletta. Quella degli allenatori come Mazzarri e Sarri che si astenevano dal mercato, anche per esaltare i propri meriti. Con chiari effetti negativi. La squadra che appariva meno competitiva della Juve, troppo risalto al divario dei fatturati, l’idea di un presidente tormentato dal risparmio. Come Benitez, nel primo anno del professore spagnolo, al vertice si parla di un mercato senza retropensieri. Ne derivano linee guide trasparenti e condivise. Furono ribadite nel salotto di casa Ancelotti, il primo maggio, a Insigne e all’ingombrante Raiola, presente anche Cristiano Giuntoli.
Rileggere i punti chiave del patto fa comprendere le mosse di un mercato mai cosi ponderato ed eccitante.
Il Napoli, secondo la società, ha raggiunto livelli tecnici molto elevati, di certo più alti del budget. Difficile potenziare la struttura se non con giocatori di grande qualità. Niente quindi mezze figure o mediocri tardoni.
Saranno affrontate le difficoltà con un piano industriale ambizioso. Ma si possono avere giocatori importanti a prezzi non folli?Il Napoli sceglierà i tempi di intervento e con i rinforzi giusti in età verde. L’esempio è Fabiàn Ruiz. Pagato una trentina di milioni, dopo gli Europei Under 21, giocati da protagonista, sfiora il triplo.
Mai trattenere giocatori che chiedono di andar via. Mai giocare al rialzo. Per tutti le porte sono girevoli, entrare e uscire. Fu chiarito con l’incontro con Insigne. Poteva rimanere a Napoli ed esserne il leader. Ma anche scegliere di andar via. Solo giocatori motivati.
Per il giocatore che sollecita la sua cessione, scatta una condizione ferrea: che la società sia soddisfatta per una cifra congrua. Discorso fatto pochi giorni fa, a Raiola, per sollecitare un’offerta adeguata. Non sarà altrimenti schiodato il capitano dal suo Napoli. La somma giusta? Mai meno di 80 milioni. Stesso concetto con Koulibaly, che non ha alcuna intenzione di lasciare: per lui, mai meno di 140 milioni.
Il Napoli rifiuta le aste. Sperava di aprirla sabato scorso Marotta. Disse che avrebbe gentilmente accompagnato all’uscita Icardi e Nainggolan.Una scossa al mercato. Il Napoli invece lascia alla Juve la prima mossa. Aspetta che la signora Wanda Nara interrompa i contatti avviati con Paratici. A campo libero il Napoli offrirà 50 milioni.
Tattica sempre attendista: prima cedere, poi comprare. Per evitare ribassi smodati su doppioni e in tempo i ricambi.
Per fare cassa , via libera dopo Diawara e Albiol, a Mario Rui (scambio con Grimaldo), Hysaj, Rog, Verdi, Ounas, i rientranti Tonelli e Inglese, previsto un incasso di oltre cento milioni di euro. Quanto basta per definire gli acquisti ; il colombiano James Rodriguez, il messicano Lozano ed Elmas, mediano, 20 anni del Fenerbahce, ricordate: Elif Elmas".
Redazione
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