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Ciccio Romano ha parlato ai microfoni de Il Mattino: «Il Napoli cercava uno che met

Ciccio Romano ha parlato ai microfoni de Il Mattino: «Il Napoli cercava uno che met

Ciccio Romano ha parlato ai microfoni de Il Mattino: «Il Napoli cercava uno che mettesse ordine a centrocampo, scelse me durante il mercato di ottobre, arrivai in un momento non tranquillissimo. Roma? Sapevo di giocarmi la carriera, quella...

Redazione

Ciccio Romano ha parlato ai microfoni de Il Mattino: «Il Napoli cercava uno che mettesse ordine a centrocampo, scelse me durante il mercato di ottobre, arrivai in un momento non tranquillissimo. Roma? Sapevo di giocarmi la carriera, quella partita per me aveva un valore triplo. Dovevo dimostrare di essere da Napoli, essere accettato dai compagni di squadra e provare a vincere il campionato».

Le cose filarono per il verso giusto, meglio non sarebbero potuto andare.

«Quando misi piedi nello spogliatoio i ragazzi mi dissero che si doveva puntare allo scudetto. Pero' bisognava fare il colpaccio a Roma per mettere a tacere le polemiche e spaventare la concorrenza».

Fini' 1-0 per il Napoli, gol di Maradona che festeggiava le cento presenze con la maglia azzurra, Romano migliore in campo.

«Il martedì l’allenatore Bianchi organizzo' una partitina a Soccavo per inserirmi subito nei meccanismi del gruppo. Diego seguì l’allenamento dalla panchina, lo vidi subito entusiasta. A Roma un po’ mi tremavano le gambe, Bianchi mi disse: 'non strafare, gioca come sai e fai le cose semplici'».

Trent’anni dopo, stesso scherzo del calendario. Roma fuori, Inter al San Paolo e piu' in la' si andra' a far visita alla Juventus.

«Una bella suggestione, a volte la storia si ripete. Alla fine di quel trittico noi capimmo di potercela fare, spero che sia così anche adesso. Portare via un risultato positivo da Roma sarebbe un gran bel segnale».

Non sara' facile e comunque non sara' una gara uguale a tutte le altre.

«Sarri e' apprezzato in tutta Europa per la qualita' che ha trasmesso al Napoli, Di Francesco fa giocare bene le proprie squadre, lo faceva con il Sassuolo, si sta ripetendo a Roma dove puo' contare su una maggiore qualita'. Entrambi impostano le gare per vincere, sabato ci faranno divertire».

Jorginho e' il Romano di ieri?

«Direi di si, il paragone ci sta tutto. Piu' o meno il ruolo e' quello, playmaker davanti alla difesa. Io di solito mi facevo dare la palla da Renica, che era la nostra prima fonte di ispirazione. Come oggi lo sono Albiol e Koulibaly per Jorginho».