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Chelsea, Jorginho: "Non sono arrivato qui solo per Sarri ma anche per la mia qualità"

Chelsea, Jorginho: "Non sono arrivato qui solo per Sarri ma anche per la mia qualità"

L'ex centrocampista azzurro parla della sua esperienza al Chelsea e di Maurizio Sarri

Redazione

Dopo l'addio di Maurizio Sarri chiunque avrebbe pensato ad un Jorginho lontano da Londra, addirittura qualcuno aveva ipotizzato un suo passaggio alla Juve.

Ma no, Jorginho è ancora lì. E si è preso il Chelsea sulle spalle.

Potremmo parlare di una nuova vita a Londra per il centrocampista italo-brasiliano, una rivincita verso quei tifosi che lo fischiavano ma che ora gli dedicano i cori.

In una lunga intervista fatta dal Sun all'ex Napoli, si toccano tutti questi temi caldi, tra cui ovviamente il suo trascorso con Maurizio Sarri.

Queste le parole del classe '91: "I tifosi mi dedicano dei cori? È incredibile perché la scorsa stagione era impossibile. Sono molto contento di come abbiano cambiato idea su di me. Ho lavorato molto e duramente. Non ho mai detto nulla, lavoro e lavoro e lavoro e penso che i risultati stiano arrivando e ne sono molto contento.

Per me è un’opportunità dimostrare che non sono qui solo per l’allenatore. Sono grato a Sarri per quello che abbiamo fatto insieme perché è stato fantastico. Abbiamo lavorato quattro anni insieme e sono molto grato per quello che ho imparato da lui. Ma sono qui anche per la mia qualità, ma la gente non l’ha potuto vedere nella scorsa stagione.

La negatività nei miei confronti mi ha reso triste. Ho dovuto solo lavorare sodo per far cambiare idea su di me e far loro capire che avevano fatto un errore a pensare certe cose nei miei confronti. In questa stagione, stiamo giocando con palle più lunghe, quindi meno passaggi corti. È cambiato un po’, ma la mentalità è la stessa, premere l’altra squadra e cercare di avere il controllo della partita. Devo essere lì in mezzo per controllare tutta la squadra. Se lascio la mia posizione è un grosso problema per tutti perché ci sarà troppo spazio a centrocampo. Cerco di fare ciò che l’allenatore vuole in modo da potermi adattare. Vuole la palla in avanti più veloce e senza troppi passaggi corti, quindi sto provando a farlo.

Io leader? Non è una novità per me perché ho sempre cercato di giocare in questo modo ma nessuno ne parlava. Cerco sempre di aiutare i miei compagni. È una cosa che non tutti vedono ma quando qualcuno come Frank Lampard ne parla, allora forse è vero…".

Redazione