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Ex centrocampista di Napoli e Bologna, attuale allenatore dei Berretti del Pisa. In vi

Ex centrocampista di Napoli e Bologna, attuale allenatore dei Berretti del Pisa. In vi

Ex centrocampista di Napoli e Bologna, attuale allenatore dei Berretti del Pisa. In vista del confronto di domenica sera al Dall’Ara tra la squadra di Donadoni e quella di Sarri, la redazione di CalcioNapoli1926.it ha contattato in esclusiva...

Redazione

Ex centrocampista di Napoli e Bologna, attuale allenatore dei Berretti del Pisa. In vista del confronto di domenica sera al Dall'Ara tra la squadra di Donadoni e quella di Sarri, la redazione di CalcioNapoli1926.it ha contattato in esclusiva Michele Pazienza. L'ex azzurro ha ripercorso, ai nostri microfoni, gli anni trascorsi all'ombra del Vesuvio: dall'aneddoto legato al suo trasferimento al gol più bello siglato con la maglia del club partenopeo, passando inevitabilmente per la sfida di domenica ed il sogno chiamato...

Hai vissuto 4 anni a Napoli, qual è il ricordo più bello legato alla città?

"Sicuramente il giorno in cui abbiamo raggiunto il posto in Champions League. Il Napoli veniva da anni di sofferenza, calcisticamente parlando, e quindi riportare quella piazza, quella città, quella maglia nell'Europa che conta è stato bello ed emozionante. Ricorco soprattutto il calore della gente".

Prima del trasferimento ha avuto qualche ripensamento legato ai luoghi comuni che circolano intorno a Napoli?

"Ho vissuto Napoli da fuori prima del trasferimento e la piazza mi ha sempre affascinato per quelle che sono le mie caratteristiche ed il mio modo di vedere il calcio. Viverla non ha fatto altro che confermare quanto pensavo in precedenza".

Cosa ci racconti sul passaggio al Napoli?

"È stato un corteggiamento piuttosto lungo, durato quasi un mese. Negli ultimi 15 giorni ero in contatto con il direttore sportivo del Napoli, Pierpaolo Marino, praticamente tutti i giorni. La volontà di entrambe le parti era quella di far avvenire il matrimonio ma avevo delle difficoltà perché in quel periodo io giocavo con la Fiorentina e non volevano lasciarmi partire. Riuscimmo, nel corso dell'ultimo giorno di mercato".

Hai segnato 4 reti in maglia azzurra in 121 presenze, a quale tieni particolarmente?

"Quella a Bergamo contro l'Atalanta. È stato un gol cercato perché ho sfruttato le mie caratteristiche aeree. È stata una rete realizzata subito dopo le vacanze di Natale e bisognava riprendere il percorso che avevamo cominciato a luglio. Quella partita si vinse 2-0 e portammo a casa i 3 punti".

Il Napoli di Mazzarri o quello di Sarri, quale preferisci?

"Quello di Sarri gioca un calcio spettacolare. È un Napoli molto più forte rispetto a quello che ha guidato Mazzarri, non è possibile fare dei paragoni. Il club azzurro ha una rosa importante qualitativamente e quantitativamente. Quello di Mazzarri aveva giocatori qualitativamente inferiori a quelli che ha Sarri, senza nulla togliere a Maurizio che è un allenatore che stimo tantissimo e credo sia tra i migliori in Europa".

Che rapporto avevi con Walter Mazzarri?

"Un rapporto eccezionale. A lui devo molto perché è stato uno degli allenatori che mi ha dato più fiducia e la possibilità di esprimere al massimo le mie caratteristiche".

Con chi hai legato di più in azzurro?

"In quegli anni ho avuto un buonissimo rapporto con diversi giocatori, ma ad oggi la persona con cui sono più legato è Rinaudo".

Vi sentite ancora?

"Sì, ci vediamo. Con lui è rimasta un'amicizia vera. Sento ancora anche Paolo Cannavaro però con chi mi sento di dire che è nata una vera e propria amicizia è Rinaudo".

Puoi raccontarci qualche aneddoto dello spogliatoio azzurro?

"Purtroppo no (ride, ndr). Ti dico che negli anni vissuti a Napoli avevamo uno spogliatoio fantastico. Credo sia stato uno dei punti di forza di quella squadra perché eravamo un gruppo coeso. Con quello riuscivamo a sopperire alcune mancanze a livello qualitativo".

Di De Laurentiis invece cosa ci dici...

"È una persona molto spontanea, istintiva e cerca di avere attenzioni".

Un tipo egocentrico?

"Abbastanza". (ride, ndr)

Hamsik, Lavezzi e Cavani o Mertens, Insigne, Callejon? Quale tridente preferisci?

"Mi piacerebbe vedere negli schemi di Sarri anche gli interpreti del gioco di Mazzarri. Vorrei vedere sotto la guida di Sarri anche Cavani e Lavezzi insieme ad Hamsik. Parliamo comunque di 4 o 5 giocatori affermati a livello mondiale, qualcuno ha caratteristiche un po' diverse ma credo che entrambi gli allenatori riuscirebbero ad ottenere il massimo da questi calciatori. Il Napoli attuale sembra dare un qualcosa in più ma c'è da sottolineare il fatto che dietro l'attacco azzurro ci sono un centrocampo ed una difesa che lavorano benissimo. Hanno appreso dei meccanismi che ormai sono collaudati. Nel calcio non puoi prendere 2 o 3 giocatori e li sposti in una rosa. Bisogna fare una valutazione complessiva e contestualizzarli".

Maggio è al Napoli da 10 anni e tu hai avuto modo di giocare con lui. Cosa ci dici? Secondo te è ancora considerabile una valida alternativa a Hysaj?

"Credo che Christian sia di assoluta affidabilità in quel ruolo. Ho visto qualche partita recente nella quale è stato impiegato ed ha una tenuta fisica eccezionale. Fin quando manterrà questa tenuta e sarà integro fisicamente può essere un giocatore affidabile, anche nella rosa del Napoli".

Passiamo al campionato. Il Napoli domenica affronta il Bologna: quali sono i rischi?

"Ho visto la squadra di Sarri molto determinata ad inizio campionato ed in Europa. Il rischio è quello di trovare una squadra estremamente chiusa. Se gli azzurri non riuscissero a sbloccarla subito potrebbero innervosirsi con il passare del tempo. Questa sarebbe l'unica insidia perché sulla carta i valori delle due squadre sono completamente diversi".

Da ex di entrambe le squadre hai una preferenza in particolare?

"Ho trascorso gli anni più importanti della mia carriera a Napoli, sono molto legato alla città e alla squadra. Per vincere qualcosa di importante bisogna vincere contro le piccole squadre, ovvero i club con ambizioni diverse. Mi auguro che gli azzurri possano continuare questo percorso".

Il Napoli è favorito per la lotta scudetto o resta comunque inferiore alla Juventus?

"Giocando a Napoli sono diventato scaramantico quindi non pronuncio quella parola (ride, ndr). Secondo me la Juve ha perso qualcosa ed il Napoli è partito bene. La squadra di Sarri ha corretto quelli che sono stati i difetti gli errori della scorsa stagione, mi auguro che il percorso di crescita continui".

Per concludere, un parere sul girone di Champions?

"È un torneo difficile da affrontare, si incontrano squadre toste. Il Napoli, però, lo scorso anno ha dimostrato di poter competere contro chiunque. Ha giocato a testa alta contro il Real Madrid, io ero al San Paolo quella sera. I segnali positivi ci sono stati, bisogna continuare sulla base di quanto fatto".

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REDAZIONE - Armando Inneguale.