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Carratelli elogia Mertens: “Vive la città ed il pallone intensamente, vi spiego il suo rapporto con Napoli”

Carratelli elogia Mertens: “Vive la città ed il pallone intensamente, vi spiego il suo rapporto con Napoli”

Mimmo Carratelli, noto giornalista napoletano, attraverso le pagine del Guerin Sportivo ha omaggiato Dries Mertens. L’attaccante del Napoli, ieri, ha raggiunto e superato Maradona nella classifica storica dei marcatori del club ed ha...

Armando Inneguale

Mimmo Carratelli, noto giornalista napoletano, attraverso le pagine del Guerin Sportivo ha omaggiato Dries Mertens. L'attaccante del Napoli, ieri, ha raggiunto e superato Maradona nella classifica storica dei marcatori del club ed ha permesso agli azzurri di battere il Salisburgo. La sua carriera nella città partenopea è stata un crescendo, ma non è ancora finita. In questi giorni, infatti, si parla di rinnovo e non è da escludere che il belga possa trovare un accordo con De Laurentiis per la permanenza. Per il momento l'attaccante si gode il trionfo e gli elogi, al futuro c'è tempo ancora un po' di tempo per poterci pensare. Di seguito le parole del giornalista su Mertens.

L'ANALISI DI CARRATELLI SU MERTENS

"Dries non perde tempo alla playstation. Vive intensamente la città e il pallone è una parte della sua storia napoletana. Dries corre da Aurora in ospedale, la bimba che ha il cancro, e gioca con lei “a moglie e marito”. Corre in Piazza Garibaldi per sfamare i senzatetto con tranci di pizza. Dries è ai baretti di Chiaia, ai Quartieri spagnoli, alla Sanità.

È la vita di Napoli che lo attrae, il dolore e la gioia dei quartieri più popolari.

"Non mi muovo da Napoli, sono napoletano”, dice. E’ incredibile la leggerezza con la quale Dries Mertens, il ”nano” di mezzo (1,69) tra Insigne (1,63) e Callejon (1,78), si sia issato tra i primissimi goleador del Napoli, superarando Maradona (115 gol) e pronto a detronizzare Hamsik (121). Un attaccante-giocattolo che non ha la potenza di Jeppson e Vinicio, non ha la classe immensa di Altafini, non ha il colpo di testa di Savoldi e lo spunto micidiale di Careca"