Faustinho Canè, ex calciatore, è intervenuto ai microfoni de Il Giornale. Ecco quanto detto."Il razzismo è discriminazione, queste sono offese, anche se volgari, è voler innervosire l’avversario, voler disturbare le società. Non sanno come insultarti e allora ti gridano negro. Ma io venivo da un paese dove le differenze razziali si sentivano ancora. Noi neri eravamo la maggioranza, ma certo eravamo anche la parte più povera. Pensi che c’erano ancora dei club calcistici, come la Fluminense, dove giocavano due o tre campioni di colore ma non erano ancora ammessi alla vita sociale del club. Uno di questi era addirittura Didì, che tra l’altro era sposato con una bionda bellissima che si è poi data da fare parecchio per far cadere queste barriere e far accogliere il marito in pieno".La cessione al bari per 86 milioni con Ferlaino presidente: "Ricordo che lo scoprii in aereo mentre tornavo dal Brasile e uno steward mi fece vedere un giornale con la notizia in prima pagina: Cané al Bari. Se non fossi stato sposato, sarei tornato a Rio con quello stesso aereo. Mi sentii tradito, cercai di oppormi, ma allora c’era poco da fare”.
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Canè: "La cessione al Bari la scoprii in aereo, vi spiego"
Faustinho Canè, ex calciatore, è intervenuto ai microfoni de Il Giornale.
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