L'attaccante azzurro Arek Milik ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Repubblica. Ecco i passaggi più importanti: "Non immaginavo d’essere così forte: in questi mesi ho studiato il mio corpo e mi è scattato qualcosa nella testa. È proprio vero: ciò che non t’uccide, ti rende un uomo e un giocatore migliore. Non è stato un anno sprecato. Ho meno paura delle difficoltà e saprò come affrontare le prossime".
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L’attaccante azzurro Arek Milik ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La R
L’attaccante azzurro Arek Milik ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Repubblica. Ecco i passaggi più importanti: “Non immaginavo d’essere così forte: in questi mesi ho studiato il mio corpo e mi...
Sulle vacanze ridotte dei nazionali: "Io le ho passate in America: allenandomi ogni giorno, ma senza mai mettere sotto stress il mio fisico. Volevo solo arrivare in ritiro in buona forma, dopo tanti mesi di stop".
Come ha visto il Napoli: "Una squadra fantastica. Il Napoli ha tantissime qualità, che si notano nelle partite e negli allenamenti. Giochiamo sempre a due tocchi: è bello lavorare con compagni così forti. Sono entusiasta di far parte di questo gruppo. Giocare bene è molto gratificante, ma ora i complimenti non bastano più. Il nostro obiettivo è vincere. Alla fine di questa stagione vogliamo alzare un trofeo".
Essere allenato da Sarri: "È bello per tutti, non solo per noi attaccanti. Sarri è un grande tecnico: bravo in campo e dalla mentalità forte, che riesce a trasmetterci giorno dopo giorno".
Se teme la concorrenza di Mertens: "No. Le squadre forti devono avere molti giocatori di valore. Nessuno può scendere in campo per 60 partite. L’alternanza è importante".
Se prenderà il numero 9: "No, mi tengo la 99".
Sulla città: "Ci vivo bene, anche se è una città differente da quelle del nord Europa, con una storia più antica. Mi piacciono il sole, il mare, le persone".
Sulla discussa classifica del The Sun: "Se vai in giro a notte fonda è pericolosa anche Parigi".
REDAZIONE - Luca D'Isanto.
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