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Arkadiusz Milik dopo il brutto infortunio rimediato a ottobre con la nazionale polacca è tornato in

Arkadiusz Milik dopo il brutto infortunio rimediato a ottobre con la nazionale polacca è tornato in

Arkadiusz Milik dopo il brutto infortunio rimediato a ottobre con la nazionale polacca è tornato in campo il 19 febbraio contro il Chievo Verona. Il centravanti ex Ajax dopo la rottura del legamento crociato è tornato in campo a...

Redazione

Arkadiusz Milik dopo il brutto infortunio rimediato a ottobre con la nazionale polacca è tornato in campo il 19 febbraio contro il Chievo Verona. Il centravanti ex Ajax dopo la rottura del legamento crociato è tornato in campo a tempi di record, poco più di quattro mesi dopo un infortunio che, in genere, richiede circa sei mesi prima di vedere i calciatori sul terreno di gioco.

Milik, invece, ha recuperato prima. Ma rivedere il polacco sul terreno di gioco non ha fatto rima con la possibilità per Maurizio Sarri di impiegarlo senza riserve. Schierarlo nuovamente dal primo minuto per rinverdire il tridente di inizio stagione.

Già, perché il polacco dopo il rientro ha collezionato poco più di un'ora in campionato e ancora oggi, a distanza di un mese e mezzo, non è ancora al 100%. Colpa di un infortunio che non perdona, che ha bisogno dei suoi tempi per recuperare e che chiede tempo. Anche se il recupero clinico è già arrivato da un bel pezzo.

Per questo motivo non è chiaro se stasera - in una gara contro la Juventus che necessita di un centravanti con le sue caratteristiche - non è chiaro se Arkadiusz Milik possa scendere in campo. E' lui il grande dilemma della vigilia, un bomber che al Napoli è mancato nonostante l'exploit di Mertens perché specialmente al San Paolo servono centravanti con centimetri, fiuto del gol e che sappiano partecipare al gioco corale della squadra. Né Mertens, né Pavoletti insomma. Serve Milik: ma a che punto è il suo recupero?. Tmw.