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Ancelotti: “A Napoli tanti leader, Champions questione d’esperienza. De Laurentiis? Pensai ad uno scherzo”

Ancelotti: “A Napoli tanti leader, Champions questione d’esperienza. De Laurentiis? Pensai ad uno scherzo”

Carlo Ancelotti è stato intervistato da Diletta Leotta ai microfoni di DAZN: ecco l'intervista integrale

Redazione

L'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti è stato intervistato da Diletta Leotta nel centro tecnico di Castel Volturno per DAZN. In precedenza vi abbiamo fornito un'anticipazione, ecco l'intervista integrale: "Si dicono molte bugie su questa sedia da conferenza stampa. La VAR è molto importante per dare serenità agli arbitri ed evitare le polemiche, era ora che la mettessero ma si devono svegliare perché non sempre la usano in modo giusto.

Il ritorno di Cavani? Non parlo di calciatori che giocano altrove. Risposta tra di noi? Lo stesso...

Gli spagnoli tra loro parlano spagnolo, qualcuno francese, ma la lingua ufficiale è l'italiano. avevo molta voglia di parlare italiano, una delle cose che mi ha convinto ad accettare il Napoli. Dal punto di vista tecnico è uguale, da quello emozionale e psicologico è meglio usare la lingua originale. Ho proposto le cose piano piano, è stato un processo dolce.

Mertens? Sono un tipo abbastanza aperto, Dries era un po'arrabbiato perché voleva essere titolare ma io non me la prendo per certe cose. Me la prenderei piuttosto se mostrasse disappunto verso i compagni, quello non va bene".

Consapevolezza internazionale -"La Champions è una questione di esperienza, ma quando l'esperienza non c'è bisogna focalizzarsi su ciò che c'è da fare sul campo. In quel caso non si hanno per la testa altri pensieri. L'altro giorno parlavo con Sacchi: l'autorità puoi averla per persuasione o percussione. Io uso la persuasione, ma se c'è da percuotere sono pronto. Ho avuto tanti maestri, di entrambi i tipi. E' importante dare responsabilità, la delega aumenta l'autostima delle persone".

Hamsik -"Sapevo che Hamsik aveva avuto un'offerta per andare via, allora gli ho spiegato che per me era un giocatore importante e che mi avrebbe fatto piacere se fosse rimasto. Gli ho anticipato che avrei volute cambiargli ruolo: forse è proprio questo che lo ha convinto a rimanere perché voleva provare qualcosa di nuovo. Qui ci sono tanti leader, c'è sempre qualcosa da migliorare ma dal punto di vista relazionale mi trovo benissimo".

DE LAURENTIIS - "Io e il presidente ci sentivamo ogni tanto da anni, ci eravamo già sentiti quando tentai di portare Cavani al PSG senza successo. Quest'estate abbiamo fatto anche le vacanze insieme. Lui è un presidente che è diventato appassionato col tempo. Adesso segue tutto, si informa su tutto, ma sa delegare. E' una persona molto schietta, molto sincera, molto divertente. Pensavo scherzasse quando mi ha chiamato per il Napoli, è stato tutto molto veloce".