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Ambrosino, il papà: “Fatti tanti sacrifici, a 9 anni prendeva il traghetto tutti i giorni”

Giovanni Montuori

Le parole di Mimmo Ambrosino, papà della giovane stellina della Primavera

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Mimmo Ambrosino, papà di Giuseppe, giovane stella del Napoli Primavera, che ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera.

Ambrosino, il papà racconta alcuni aneddoti

Le parole del papà di Ambrosino:

"Giuseppe è sempre a Napoli, non lo vedo spesso ma so che sta benissimo. È più in contatto con la mamma, perché il rapporto è diverso. So che si sta allenando per migliorare la sua condizione per dare molto di più. Quando aveva 5 anni, allenavo la Scuola Calcio Procida. Avevo un gruppo dei 2000 e lo portavo con me. Si vedeva subito che aveva una dote diversa dagli altri. Poi se ne sono accorti ed è andato a Napoli. Ha sempre giocato in attacco, prima punta, seconda punta. Quella zona di campo lì. Giuseppe è un ragazzo con tanta forza mentale. Quello che ha fatto per dieci anni è qualcosa di importante. Anche se non giocasse più a calcio gli darei una medaglia per i sacrifici, lo dico sempre ai miei amici. Prendere il traghetto a 9-10 anni da Procida a Napoli tutti i giorni mentre gli amici sono a casa a vedere i cartoni animati per poi tornare alle 23 è incredibile. Studiava sul traghetto o la sera quando tornava con la mamma che lo aspettava. Ha fatto sacrifici enormi. Su questo sono sicuro di avere un ragazzo con dei valori importanti: la parola sacrificio sa bene cosa significhi.

Sulle sue caratteristiche:

"Ha un pensiero calcistico molto veloce, vede le giocate prima degli altri. Una progressione esagerata, mi dice che nei test che fa è sempre in alto. Forse nel breve deve migliorare un po'. Ora è alto 1 metro e 84 centimetri. Può giocare in tutti i moduli, è un centravanti atipico. Può stare in area di rigore, può legare il gioco. Sta giocando bene, però non ha fatto ancora nulla. Deve impegnarsi, lavorare tanto. Alla sua prima convocazione in Nazionale under 19, qualche mese fa, si fece male alla caviglia giocando in casa con il Napoli e non potè rispondere alla chiamata del mister. Ora, con le dita incrociate, speriamo riesca a fare bene con il suo amico Vergara. I due sono insieme al Napoli da quando avevano 9 anni. Speriamo avranno l'opportunità di mettersi in mostra mercoledì e fare bene con la Nazionale. L'emozione è unica. Qui a Procida se ne parla tanto. Nella storia non era mai successo che un procidano arrivasse a questi livelli. Il contratto da professionista è un'altra cosa che mi rende orgoglioso. Ha rifiutato tante offerte, anche fuori dall'Italia. È stato sempre deciso nel firmare solo con il Napoli perché ne è tifoso, come lo siamo anche noi. Non si è voluto muovere perché ha detto di dover restare assolutamente con i colori azzurri. Mi ha fatto veramente tanto piacere".