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«L’aereo stava atterrando. Dall’alto vedevo Napoli, la mia Napoli che si avvicinava. In una manci

«L’aereo stava atterrando. Dall’alto vedevo Napoli, la mia Napoli che si avvicinava. In una manci

«L’aereo stava atterrando. Dall’alto vedevo Napoli, la mia Napoli che si avvicinava. In una manciata di secondi ho rivissuto emozioni uniche», Cavani è tornato a Napoli dopo 4 anni esatti, vi è entrato dalla porta principale...

Redazione

«L’aereo stava atterrando. Dall’alto vedevo Napoli, la mia Napoli che si avvicinava. In una manciata di secondi ho rivissuto emozioni uniche», Cavani è tornato a Napoli dopo 4 anni esatti, vi è entrato dalla porta principale del lungomare e all’ingresso dell’hotel Royal ha riabbracciato i suoi figli, Bautista e Lucas, come riporta l'edizione odierna de Il Corriere del Mezzogiorno.

«Ho fatto una promessa a me stesso e alla mia famiglia, se un giorno dovessi tornare in Italia sarebbe solo per Napoli». Una ragazzina dai capelli biondissimi lo osserva e piange, come se avesse rivisto un vecchio fidanzato che l’aveva lasciata all’improvviso. Il matador sorride, ha lo sguardo tirato e reprime l’emozione.

«Sapete come è andata. Sarei tornato, ma la mia volontà da sola non bastava. Questa è stata la mia vera casa, qui ho vissuto emozioni che non si provano in nessun altra parte d’Europa». Con De Laurentiis l’incontro è veloce, formale. Senza slancio. Al matador viene consegnato il premio «football leader» e lui, per Napoli, mette il vestito della festa: smoking blu e sorrisi. Fa il campione e fa anche il papà di due bambini che vivono ancora a Napoli e non gli danno tregua. Napoli nel cuore sempre, Il matador segue la squadra di Sarri da Parigi, ci scommette per il prossimo anno.

«Giocano un bel calcio e hanno dimostrato di essere cresciuti, sono migliorati grazie al gioco dell’allenatore». E ai gol di Mertens?«Certo, che però fa grazie a Sarri. Non è un attaccante centrale , ma il gioco del Napoli lo ha reso centravanti. Lo scudetto? Possono farcela». REDAZIONE - Antonio De Crecchio.