Fabio Ciciliano, membro e segretario del CTS, è intervenuto a Radio Marte durante la trasmissione Si gonfia la rete. Tra i temi trattati l'aumento dei contagi e la volontà della Serie A di non fermare le partite.
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Contagi in Serie A, Ciciliano (CTS): “L’importante è ridurre la capienza degli stadi”
Durante la trasmissione "Si gonfia la rete" a Radio Marte è intervenuto Fabio Ciciliano, membro del CTS
La valutazione di Ciciliano sull'attuale scelta della Serie A con l'aumento dei contagi
Di seguito le parole del dirigente medico a Radio Marte:
"I contagi aumenteranno assolutamente, siamo arrivati al massimo record di contagiati e abbiamo a notare anche un incremento importante del numero dei decessi. Abbiamo raggiunto anche il numero massimo di test effettuati da inizio pandemia, quasi un milione e 300.000. I numeri aumentano, non è un segreto. Nelle prossime settimane ci si aspetta un ulteriore incremento, con aumentato impatto sui sistemi sanitari con ricoveri ordinari o meno".
Sulla scelta della Serie A
"Per quanto riguarda lo stop della Serie A, io mi limito a fare una valutazione di carattere tecnico. La cosa importante è che i calciatori positivi osservino i periodi di quarantena in caso di contatti stretti e di isolamento in caso di positività. L'aspetto più importante è ovviamente la riduzione della capienza degli stadi. A fronte di 100-200 persone coinvolte nelle competizioni ce ne sono centinaia di migliaia che contribuiscono alla diffusione del virus frequentando gli stadi. Bisogna vederla dal punto di vista di chi produce e di chi apprezza il calcio.
Poi, sull'attuale condizione dell'Italia
Ovviamente stiamo registrando un'impennata nel numero dei casi legata alla variante Omicron. Indubbio che però a questo incremento non corrisponde lo stesso identico tipo di crescita dei ricoveri rispetto all'anno scorso. Non c'erano le vaccinazioni e questa nuova variante. Si può vivere tutto sommato in maniera normale, il Paese in effetti è aperto mentre l'anno scorso era chiuso. Questo lo si può attribuire alla campagna vaccinale contro il COVID-19 che ha sortito effetti molto positivi. Resta purtroppo una quota di popolazione che ha deciso di non vaccinarsi per svariate motivazioni più o meno opinabili, queste sono le persone maggiormente vulnerabili. I ricoverati sono essenzialmente pazienti non vaccinati".
Infine, su un possibile ritorno alla normalità
"Con il passare del tempo aumentano le conoscenze scientifiche del virus e del quadro clinico che determina. Con la nuova variante è aumentata la circolazione virale ma anche diminuita la capacità di procurare una malattia importante. Nei prossimi tempi, magari in Primavera, potremo cercare di trovare una nuova definizione di normalità. Perché sicuramente la normalità del 2019 per qualche anno la dovremo dimenticare".
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