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Sampdoria, Ranieri: “I giocatori stanno dando i numeri, 4 mesi di clausura sono troppi”

GENOA, ITALY - MARCH 08: Claudio Ranieri head coach of UC Sampdoria and Lorenzo Tonelli during the warm-up before the Serie A match between UC Sampdoria and  Hellas Verona at Stadio Luigi Ferraris on March 8, 2020 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

Claudio Ranieri, tecnico della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui ha parlato della possibile ripresa del campionato di Serie A. Inoltre, l’ex Leicester, ha raccontato la quarantena di alcuni suoi...

Francesco Melluccio

Claudio Ranieri, tecnico della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui ha parlato della possibile ripresa del campionato di SerieA. Inoltre, l'ex Leicester, ha raccontato la quarantena di alcuni suoi giocatori, che, stando a quanto detto dal mister "stanno dando i numeri".

LE PAROLE DI CLAUDIO RANIERI

"Ciascuno di noi avrebbe voglia di tornare sul campo. Ma questo è il momento della prudenza. Nessuno sa come reagisce il virus sul fisico di un atleta e se dovesse succedere qualcosa di grave chi se ne assumerebbe la responsabilità? Sulle date non ci sono certezze. La verità è che ci sono ancora troppi morti e troppi contagiati per ricominciare. Siamo una delle industrie più a rischio proprio perché il nostro è uno sport di contatto".

IL PROTOCOLLO FIGC

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"È giusto fare tamponi, come i test sierologici. Ma in questo momento c’è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico. Ho degli amici che sono stati ammalati e il tampone non sono riusciti a farlo perché non se ne trovano e perché non ci sono i reagenti. E sul test sierologico, da quello che mi risulta, solo il 29 aprile il governo dirà quale fare".

LA CONDIZIONE DEI GIOCATORI DELLA SAMPDORIA

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"I giocatori sono chiusi in casa da quasi due mesi e stanno dando i numeri. Tra un po’ parlano con i muri... Molti sono da soli, con la famiglia lontana. E dovrei portarli in ritiro un altro mese con la prospettiva di tenerli isolati anche durante le partite? Sarebbero quattro mesi di clausura, non è credibile. Le nostre case sono diventate il posto più sicuro del mondo. Perché dovremmo andare in albergo ed entrare in contatto con il personale della struttura? Questo vale anche per tutto il gruppo squadra, una cinquantina di persone. Non possiamo metterli in carcere, altrimenti più che fare lo psicologo, rischio di dovermi trasformare in uno psichiatra. Prima del calcio deve ripartire il Paese".

IL CALCIO DEVE RIPARTIRE? ECCO COSA NE PENSA RANIERI

GENOA, ITALY - MARCH 08: Claudio Ranieri head coach of UC Sampdoria and Lorenzo Tonelli during the warm-up before the Serie A match between UC Sampdoria and  Hellas Verona at Stadio Luigi Ferraris on March 8, 2020 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

"Hanno ragione la Pellegrini e Fognini. Non c’è solo il pallone. Anzi dico di più: essendo il nostro uno sport di contatto, dovrebbe essere l’ultimo a rimettersi in moto, sicuramente dopo le altre discipline per natura più distanziate, come per esempio nuoto e tennis. Voglio spazzare via ogni incertezza. Sono d’accordo con chi dice che la stagione va finita, così non si arrabbia nessuno. Ma nei termini e nei modi giusti. La salute viene prima di ogni altro interesse. Non bisogna ripartire perché dobbiamo, ma farlo quando siamo certi che tutto andrà bene".